Marcello Dell’Utri latitante. Sarebbe un dato di fatto, sul quale si stanno instaurando parecchie polemiche. Da tempo il politico non si vede più in giro e, per sua stessa informazione, sarebbe andato a Beirut, dopo essere stato a Parigi. Proprio Dell’Utri sosteneva di essere all’estero per sottoporsi a delle cure. A Beirut è stato arrestato il 12 aprile, mentre si trovava in un hotel piuttosto lussuoso. Avrebbe avuto con sé due passaporti, di cui uno scaduto, oltre a 30.000 euro in contanti. Quindi attualmente si potrebbe trovare in stato di fermo in un ospedale in attesa che la Cassazione prenda una decisione sulla sua sorte.
Sono varie le accuse che pendono sull’ex senatore. Il 16 aprile il Tribunale del riesame ha rigettato il ricorso dei suoi avvocati, che volevano fare in modo che si ponesse fine all’arresto. Ma ci sarebbe qualcosa di più, perché non possiamo non considerare che fine abbia fatto Dell’Utri, se non prendiamo a carico un’interessante intercettazione ambientale, che vedeva il fratello Alberto parlare con Vincenzo Mancuso.
Qual è il piano di Dell’Utri?
Sembrerebbe piuttosto strano, ma nell’intercettazione tra il fratello Alberto e Vincenzo Mancuso si faceva riferimento proprio a Marcello Dell’Utri, che, secondo gli interlocutori, sarebbe finito in una onlus africana creata da Berlusconi. In tutta la vicenda sarebbe stato coinvolto anche il faccendiere Gennaro Mokbel, il quale poi ha smentito ogni accusa nei suoi confronti. E’ certo, comunque, che Dell’Utri aveva un biglietto di andata e ritorno dal Libano, anche se non si è sicuri del fatto che quest’ultimo sia stato usato. La Procura ha affermato che il 3 aprile uno dei suoi telefoni è stato localizzato nuovamente nel Libano.
Che cosa potrebbe succedere?
La Corte di Cassazione si dovrebbe esprimere sulla sorte di Dell’Utri il 9 maggio. Inizialmente si era parlato di un’udienza prevista per il 15 aprile, ma poi questa è stata spostata. D’altro canto gli avvocati Giuseppe Di Peri e Massimo Krogh, legali di Dell’Utri, a causa di condizioni di salute, si sono dichiarati impossibilitati a rappresentarlo. Nel frattempo le autorità libanesi, in attesa dell’udienza in Italia, prenderanno in considerazione la richiesta di estradizione, ma il percorso si preannuncia piuttosto complesso, visto che la domanda non è motivata da una sentenza definitiva. La risoluzione del caso e quindi anche per ciò che riguarda la fine fatta da Dell’Utri dovrebbe compiersi entro il 12 maggio. Secondo il trattato Italia-Libano, proprio in quella data scadrà il termine di 30 giorni dall’arresto. Dell’Utri a questo punto potrebbe o tornare in Italia per scontare i 7 anni di condanna che gli sono stati inflitti oppure potrebbe essere liberato in Libano e decidere dove andare a vivere.
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