“Claudio Marchisio? Potrebbe giocare”. Il Principino scalpita, Massimiliano Allegri conferma e fa fatica a tenere a freno il centrocampista, che nelle ultime partite si è spesso scaldato, senza poi entrare in campo. Stasera, contro la Sampdoria, potrebbe essere la volta buona. Per partire tra i titolari, per riassaporare il clima di un match di campionato. In effetti, pure con Lione e Milan forse il tecnico aveva pensato di buttare nella mischia Marchisio, ma gli incontri sono rimasti tirati fino al fischio finale. E dunque Max ha desistito.
Non si scherza, del resto, con l’infortunio patito dal giocatore della Juventus e della Nazionale. Il giocatore ha ripreso ad allenarsi con i compagni da più di un mese. Si ipotizzava il rientro per il 6 novembre contro il Chievo Verona, ma i tempi paiono maturi per vederlo correre per il campo una decina di giorni prima. Cioè, oggi. E sarà la prima volta da quel maledetto 17 aprile, quando Marchisio si ruppe il crociato in campionato contro il Palermo, dopo un contrasto con Franco Vazquez.
Un infortunio che ha costretto il regista bianconero a saltare i Campionati europei in Francia. La riabilitazione è stata lunga, ci sono stati pure alcuni intoppi. Ma sei mesi dopo, dunque come da programmi stilati subito dopo il crac, il nostro è pronto a dare una mano alla Signora, reduce dal ko di San Siro. Poi ci sarà subito il Napoli, ancora allo Stadium, e se Marchisio oggi avrà dato risposte positive, ci potrebbe essere ancora spazio dall’inizio. Non per 90′, né oggi né con il Napoli. Il rientro deve essere graduale: niente sovraccarichi su un ginocchio che potrebbe ancora creare problemi psicologici a Claudio.
Marchisio gioca in una posizione dove i contrasti sono frequenti. Se a livello fisico la guarigione è completa, sarà la testa a dover dettare al centrocampista i tempi giusti per riprendere a buttarsi nella mischia senza paura. A quel punto, sarà un giocatore pienamente recuperato per Allegri. E si riprenderà il suo ruolo di regista davanti alla difesa, diventato suo dopo l’addio di Andrea Pirlo.