Marco Baldini ‘ricercato’ per un debito di 280 mila euro: il conduttore risulta irreperibile

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Nuovi guai per il conduttore radiofonico Marco Baldini, ‘ricercato’ per un debito di 280 mila euro verso un amico (ex amico, a questo punto) che qualche anno fa gli aveva prestato l’ingente somma senza rivedere mai più un centesimo. Abbiamo scritto ‘ricercato’ volutamente tra virgolette perché la vicenda è assai particolare: in pratica Baldini, che non è scomparso dalla circolazione visto che quotidianamente aggiorna la sua pagina Facebook, risulta formalmente irreperibile poiché non ha più un domicilio a Roma e in nessun’altra città. In altre parole è senza dimora!

Il caso è venuto fuori negli ultimi giorni quando è partito il decreto di ingiunzione nei confronti di Marco Baldini per la restituzione di 280 mila euro a G.D., l’amico fiorentino che nel 2011 ha avuto la malsana idea di prestargli quella montagna di soldi. Il decreto è partito ma… non è mai arrivato, visto che dal 2014 il nome di Baldini è sparito dalle liste anagrafiche del Comune di Roma e nessuno sa come e dove rintracciarlo. E infatti l’ingiunzione alla restituzione del debito giace adesso negli uffici di via Petroselli, dove vengono recapitati gli atti per chi è irreperibile e senza dimora.

L’avvocato della vittima ha raccontato l’intera vicenda alla redazione romana di Repubblica. Nel 2011, dopo essersi cacciato nuovamente nei guai una volta terminata l’esperienza di Viva Radio 2 con Fiorello, Marco Baldini si presentò a casa del suo amico fiorentino che conosceva da dieci anni, chiedendogli in lacrime un grosso prestito perché non stava lavorando più e aveva debiti ovunque con creditori che lo tormentavano. Mosso da compassione, G.D. gli consegnò ben 280 mila euro, che il conduttore radiofonico toscano promise di restituirgli in tempi relativamente brevi (in 36 rate da 8.000 euro) perché grazie a quella somma di denaro sarebbe tornato a lavorare nel mondo dello spettacolo guadagnando così i soldi che gli doveva.

Ovviamente Baldini non restituì mai neanche un centesimo, anche se poco tempo dopo aver ricevuto il prestito scrisse di sua iniziativa un documento in cui riconosceva quel contratto e l’esatta cifra da restituire. E non a caso i magistrati del Tribunale Civile hanno recentemente stabilito oltre ogni ragionevole dubbio, anche sulla base di quel documento firmato, che il debito va estinto regolarmente. Ma prima, però, bisogna rintracciare Baldini…

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