L’attore umbro ha raccontato la convivenza con la malattia che lo ha colpito qualche anno fa. Marco Bocci ha spiegato le difficoltà che deve affrontare ogni giorno e come queste abbiano cambiato la vita di tutti i giorni. Attaccato da un virus, ciò ha intaccato la parte del cervello relativa alla memoria e l’uso della parola, costringendolo a venire a patti con le conseguenze che ciò ha inevitabilmente comportato anche sul lavoro.
Marco Bocci ieri sera è stato il protagonista del classico monologo delle Iene, durante il quale ha raccontato della malattia di cui soffre da ormai diversi anni. L’attore perugino è stato colpito da un virus che ha intaccato la parte del cervello preposta alla memoria e all’uso della parola. Sebbene sia riuscito a recuperare quest’ultima, purtroppo la seconda non è tornata, e ha dovuto imparare a convivere con la sua mancanza.
Come ormai è tradizione, ieri il monologo de Le Iene è stato appannaggio di Marco Bocci, il noto attore di origine umbra, che ha raccontato per la prima volta nello specifico la malattia di cui soffre da qualche tempo: “Quattro anni fa sono sopravvissuto ad un virus raro.. Mi ha colpito parte del cervello che governa la memoria e la parola“.
L’artista ha raccontato come sia riuscito a recuperare l’uso della parola, ma ciò non sia invece avvenuto al contrario con la memoria, e ciò ha inciso notevolmente nella sua vita privata e professionale. “Oggi non riconosco i volti di amici, e può capitarmi anche di guardare un film per sei volte prima di accorgermi che l’avevo già visto” ha spiegato Bocci.
“I miei amici mi chiamano e io rispondo: Ma chi? Ma dove? Ma quando? Perché ripeto in continuazione queste domande. Vivo con Google Maps perché non ricordo le strade dei paesi attorno a dove sono cresciuto e ho dovuto imparare a fare il mio mestiere in un modo nuovo, studiando il doppio” ha poi aggiunto.
Benché ciò sia risultato piuttosto difficile da superare, almeno inizialmente, l’attore ha poi raccontato di come sia venuto a patti con questa nuova fase della sua vita. Oggi addirittura a volte finge di non ricordare cose poco piacevoli per lui, e ha concluso dicendo che “Ogni giorno rinasco come un uomo che ha lasciato indietro un pezzo del suo passato, per vivere il presente”.
Marco Bocciolini, questo il vero nome dell’artista, nasce in provincia di Perugia nel 1978, e si avvicina alla recitazione fin da giovanissimo, diplomandosi presso il Conservatorio Teatrale di Arte Drammatica La Scaletta di Roma.
Tra i primi lavori che lo hanno visto protagonista, I cavalieri che fecero l’impresa, Cuori rubati e Los Borgia. A dargli fama, il ruolo del Commissario Scialoja in Romanzo Criminale – La serie del 2008 e di Domenico Calcaterra in Squadra antimafia – Palermo oggi nei primi anni 2010.
Oltre a proseguire nella sua carriera di attore di fiction e film, Bocci è anche il portiere della Nazionale Italiana Cantanti, e dal 2022 protagonista di spot per Enel Energia a partire dal 2022.
Dopo una relazione con Emma Marrone, dal 2014 è assieme a Laura Chiatti, sua collega e conterranea, con la quale si è sposato nel 2014 e dalla quale ha avuto i due figli Enea e Pablo. Nel 2022, inoltre, ha finito le riprese del secondo film che lo vede dietro la macchina da presa, La caccia, dopo aver diretto nel 2019 A Tor Bella Monaca non piove mai.
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