Marco Carta è orfano di padre e madre e desidera ardentemente avere un figlio in futuro. Dopo il coming out da Barbara D’Urso, il cantante ha raccontato di aver ricevuto qualche insulto, ma anche tantissimi segni di affetto.
Marco Carta si è raccontato a 360 gradi in un’intervista al Corriere della Sera: la scomparsa del padre e della madre e la paura di essere portato in orfanotrofio. Dopo il coming out a ‘Domenica Live’, il cantante ha ammesso di desiderare ardentemente una famiglia. Fidanzato da tre anni, Carta ha confessato che farà di tutto per avere un figlio.
Marco Carta e il desiderio di avere un figlio
‘Da adolescente, ho avuto due fidanzate, però latente c’era sempre un pensiero che mi faceva paura e, se cercavo di scacciarlo, era un mostro che si faceva ancora più grande. Il pensiero era: se sarò omosessuale, non avrò figli. Mi ripetevo ‘non avrò figli. Non avrò figli’. E io, più di tutto, voglio una famiglia’, ha spiegato Marco Carta.
Il desiderio di diventare papà è forte, Carta ha un compagno da tre anni, un uomo non appartenente al mondo dello spettacolo. Per ora la coppia non pensa a un matrimonio o a una unione civile, ma qualsiasi cosa accadrà, il cantante non intende rinunciare al progetto di avere un figlio.
‘Non ci sono possibilità che rinunci, […]. Io figli ne avrò […]. Non voglio un ‘Cartino’ col mio Dna, credo che l’utero in affitto sia inumano, sia un traffico. Io voglio un figlio che agganci la mia storia. Ho avuto una famiglia stupenda e i miei zii non erano i miei genitori. Il mondo è pieno di bambini che chiedono solo di essere adottati. Io voglio lottare affinché l’adozione sia concessa alle persone come me’, ha dichiarato deciso il cantante.
Cresciuto con il terrore di essere portato via dagli assistenti sociali, Marco Carta ha perso il papà a 8 anni e la mamma a 10. Il cantante ha ricordato cosa è accaduto quando è diventato orfano. ‘Mi portarono da zia Sabrina che ha una famiglia meravigliosa. Le ho chiesto: e adesso io dove vado? Avevo le lacrime agli occhi, avevo paura che mi mettessero in orfanotrofio. Lei e zio Carlo mi hanno adottato, ma per anni ho temuto che gli assistenti sociali mi portassero via. Arrivavano all’improvviso per verificare che io e mio fratello fossimo tenuti bene e io, tutti i giorni, sentivo nonna nella testa che mi diceva: pulisci il bagno, tieni la stanza in ordine, se no, arrivano e sono guai’.
Marco dunque vorrebbe un giorno creare una bella famiglia e adottare un bambino esattamente come gli zii hanno fatto con lui: ‘Io so che posso dare a un bambino un amore enorme e che questa, per lui, è l’unica cosa che conta’.