Marco Della Noce ha attraversato un periodo buio. Il comico di Zelig, celebre per il personaggio del meccanico della Ferrari, ha cambiato vita dopo la separazione dalla moglie e le difficoltà riscontrate a livello economico. Della Noce sta ripartendo, ma ciò che conta di più per lui è la stima dei figli.
Marco Della Noce ha rilasciato un’intervista a ‘La Verità’ e raccontato di aver attraversato momenti difficili: dalla separazione dalla moglie, alle difficoltà lavorative ed economiche. Una serie di eventi che hanno cambiato radicalmente la vita del comico di Zelig.
Dopo la separazione, il cabarettista era stato sfrattato dalla sua abitazione a Lissone e, versando in condizioni economiche precarie, Marco Della Noce era stato costretto a dormire in auto.
Oggi il cabarettista ha ripreso in mano la sua vita ed è ripartito grazie alla stima dei figli e ha rivelato come ha fatto per rialzarsi in piedi. ‘La svolta è stata iniziare a ricevere dagli amici, ma anche dalle persone comuni. Una volta uno mai visto mi ha dato 50 euro. Un altro mi ha detto: ‘Non ho niente, però ti posso dare questo (un portachiavi, ndr), perché diventi il portachiavi della nuova casa che troverai’. Questi gesti hanno cominciato a lavorare dentro di me. Quando ho raccontato la mia storia, la gente ci è rimasta male. Allora ho pensato che avrei potuto cambiare questo affetto mostrando che si può rinascere’.
Per il comico è stato un periodo davvero difficile. ‘Mia moglie non lavorava e il giudice aveva stabilito che dovevo pagare 3.500 euro al mese per il mantenimento dei figli. In più c’erano il mutuo della casa, l’affitto di quella in cui vivevo con la nuova compagna, le scadenze fiscali. Il lavoro diminuiva, i compensi erano pignorati alla fonte. […] Avevo centinaia di migliaia di debiti’, ha raccontato ripercorrendo quei momenti bui.
La sua storia è stata riportata da molti giornali, il comico è stato presentato spesso come uno dei vip in difficoltà economica, ma la sua vicenda è differente da quella di molti suoi colleghi. ‘Le tv mi trattavano alla pari di coloro che si sono giocati una fortuna al casinò. Mentre qui c’è una disparità di trattamento legislativo […] C’è un pregiudizio di partenza per cui tutto ciò che riguarda il mondo femminile è accolto in maniera positiva, mentre ciò che viene dal mondo maschile è sbagliato. Le donne sono sempre vittime. Esagero per far capire: se un papà picchia un figlio si scatena l’apocalisse, se una mamma infila un bambino nella lavatrice è stato un raptus in un momento di disperazione’, ha spiegato.
L’aspetto più difficile che Della Noce ha dovuto affrontare è stato probabilmente l’allontanamento dai figli e il senso di colpa. ‘Quando si susseguono gli eventi negativi si è paralizzati dai sensi di colpa. Si comincia a dire: se non mi fossi separato, se non mi fossi fatto schiacciare, se avessi trovato l’avvocato giusto. […] Ti consideri un incapace, uno che non merita nulla’.
Oggi però Della Noce è tornato a sorridere: ha un lavoro, l’affetto degli amici ma soprattutto la stima dei suoi figli: ‘Ho ricominciato a volermi bene […] La mia vita è cambiata parecchio. Ma vedo che si può vivere anche con 1300 euro al mese, andando in pizzeria una volta al mese. Si impara ad apprezzare altre cose’.
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