Marco Mengoni premiato al Senato: ‘Simbolo e punto di riferimento per i ragazzi’

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Marco Mengoni premiato al Senato: ‘Simbolo e punto di riferimento per i ragazzi‘ dice il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che lunedì 22 giugno, premia il cantante. La motivazione del riconoscimento è appunto il sentimento positivo che Mengoni esprime nelle sue canzoni e nella sua presenza online. Appuntamento nel corso della Relazione annuale che il Garante fa al Parlamento, alla presenza del Presidente del Senato, Pietro Grasso.

Marco Mengoni premiato al Senato: oltre alla ‘stima professionale, la simpatia, la carica umana e sociale delle sue canzoni‘, il cantante è risultato – da un analisi di 75 personaggi seguiti dagli adolescenti – il personaggio con maggiore popolarità, reputazione e capacità di coinvolgere online. I fan credono in lui – scrive il Garante a proposito del vincitore di Sanremo 2013 – si fidano, ne seguono gli insegnamenti, apprezzano le sue battaglie, in musica e con l’impegno personale, ammirano l’avere comunicato, attraverso i brani e le dichiarazioni, la forza delle fragilità e delle diversità e l’importanza dell’essere umano nella sua complessità.

Come d’altronde diceva lo stesso Mengoni tempo fa presentando Parole in circolo, ‘Le parole sono importanti. Sentivo di dover dare importanza al verbo, a tutte queste parole che mi circondano, sui social network, sui giornali, sui manifesti per strada… E così sono anche nel titolo di questo progetto‘.

Per il Garante Vincenzo Spadafora, Mengoni è insomma un simbolo e un punto di riferimento per molti ragazzi anche perché utilizza la sua popolarità in rete in modo responsabile: grazie al suo essere un punto di riferimento di molti giovani, Mengoni utilizza musica e testi per far avvicinare i ragazzi a temi sociali di rilievo (si pensi al testo della canzone Esseri umani). Ricordiamo che – in un altro riconoscimento meno ‘istituzionale’ – Mengoni era diventato ancora più virale perché nell’omelia del monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Siracusa che nella sua omelia per i cresimandi aveva citato anche Noemi.

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