Un audio choc contro le commemorazioni della Strage di Capaci. È quello che Matteo Messina Denaro, il superboss della mafia catturato lo scorso 16 gennaio, ha inviato in una chat di gruppo. Toni sprezzanti che hanno suscitato indignazione da parte di molti.
A parlare, in primis, è stata proprio la sorella di Giovanni Falcone, Maria: “Ho provato disgusto” – sono state le sue parole.
Nell’ambito di quelle che sono le indagini in corso per ricostruire i 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, spuntano anche degli audio choc inviati tramite chat di gruppo, dove il boss, descrivendo una situazione nella quale si trovava, usa alcune frasi dal tono sprezzante.
Non una situazione qualsiasi in un momento qualsiasi: era il 23 maggio del 2022 e il boss si trovava sull’autostrada in direzione Palermo, all’altezza dell’uscita di Capaci. Il traffico è bloccato, ma non per un incidente o per qualsiasi altro motivo. Sono in corso le commemorazioni per ricordare proprio la strage dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e i loro agenti di scorta.
Strage per la quale lo stesso Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo come mandante. Il boss si trovava fermo, nella sua auto e, in un audio vocale di pochi secondi, pronuncia queste parole: “Io qua, bloccato, con le 4 gomme a terra, cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta minchia” – afferma.
Denigrare un ricordo di una strage che lui stesso ha provocato e ha progettato come mandante per uccidere il giudice che su di lui e su tutta la cosca mafiosa stava indagando, ha provocato indignazione da ogni parte, in primis su tutti Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso.
“Ho provato un profondo disgusto. Ovviamente per me non è nulla di nuovo: so bene di che razza di criminale sanguinario parliamo” – ha dichiarato, commentando proprio la notizia dell’audio del boss diffuso, in un’intervista al “Corriere della Sera”.
Maria Falcone, oltre a sentirsi disgustata da ciò, ha sentito il dovere e la necessità, anche, di fare delle giuste considerazioni: “Superato il fastidio, però, ho fatto una considerazione: il re ora è finalmente nudo”, specificando che, fino ad ora, si era raccontato, sui giornali e sui media, di un Messina Denaro solo come un “latin lover di provincia e non come l’assassino stragista che è”.
Ma attraverso quest’audio, “così orribile” come giustamente lo ha definito la sorella del magistrato ucciso, “serva a togliere dubbi a chi ne ha e a riportare tutti alla realtà”.
A chi le chiede se pensa che Messina Denaro collabori con la giustizia, Maria Falcone ha detto secca: “Penso che sia così profondamente permeato dalla subcultura mafiosa che non farà mai questo passo. Un po’ come Riina e Provenzano, che sono stati poi i suoi alleati e i suoi modelli. Messina Denaro resterà fedele alla sua identità fino alla fine” – ha concluso.
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