Arrivata da poco la notizia della morte di Marilena, la giovane di Barletta in coma da 4 mesi in seguito a un incidente.
La ragazza si trovava sullo scooter guidato dal fidanzato e lo scorso 29 giugno la coppia ha avuto un un grave incidente stradale.
Partiamo dall’inizio di questa triste vicenda, l’ennesima che ha visto morire una giovane sulle nostre strade in circostanze davvero tragiche.
Era il 29 giungo quando Marilena Daddato sedeva in sella dietro al suo fidanzato, il quale guidava un motorino per le strade di periferia di Barletta, precisamente nel quartiere Patalini.
A un certo punto il mezzo ha perso aderenza ed è caduto sull’asfalto, dove Marilena ha avuto la peggio, infatti ha sbattuto violentemente la testa a terra.
I due stavano percorrendo via Carlo Alberto Dalla Chiesa e pare fossero andati a recuperare un casco nell’abitazione di Marilena, la quale quindi era completamente senza protezione, questo è stato un elemento che ha concorso ai traumi in testa.
Il ragazzo dovrà ora rispondere di omicidio colposo, infatti in un primo momento era indagato per lesioni gravi ma oggi è arrivata la notizia della morte di Marilena, dopo 4 mesi di coma all’ospedale Bonomo di Andria.
A suo carico pendevano delle accuse molto pesanti, infatti i Carabinieri giunti subito sul luogo dell’impatto, hanno constatato che il ragazzo non era in condizioni lucide.
Vennero effettuati degli esami del sangue per confermare i dubbi e in effetti era risultato positivo alla cocaina anche se alcune ore dopo, sembra sia risultato pulito.
Le sue condizioni al momento della tragedia quindi rimangono avvolte dal mistero mentre purtroppo sono state molto chiare fin da subito agli occhi del personale medico quelle di Marilena.
I soccorritori giunti sul luogo hanno constatato i gravissimi traumi causati dall’impatto e quindi trasferito la giovane nel reparto di Rianimazione della struttura ospedaliera di Andria dove è stata messa in coma.
Si è spenta sabato e alla luce di questo decesso si rivaluta la posizione del fidanzato, valutando anche la possibile aggravante della presenza di sostanze stupefacenti nel sangue, dettaglio gravissimo.
Se ciò fosse confermato ovviamente la sua condanna sarebbe maggiore, ma per questo bisognerà aspettare che il pm Francesco Tosto che segue il caso, si pronunci.
I genitori della ragazza vogliono sapere la verità. Nonostante i medici abbiano fatto di tutto per salvarla, la 19enne non ce l’ha fatta.
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