Marina La Rosa: ‘Pietro Taricone mi salvò la vita dopo il GF’

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Tra i tanti personaggi lanciati dal Grande Fratello, un posto d’onore spetta senz’altro a Marina La Rosa e Pietro Taricone, forse i concorrenti più amati della prima storica edizione del reality che pure poteva vantare altri bei nomi come la vincitrice Cristina Plevani, il pizzaiolo Salvo, quel Rocco Casalino oggi diventato un pezzo grosso del M5S, e Roberta Beta che poi ha fatto carriera in radio. Ma Marina la ‘gattamorta’ e Pietro ‘o’ guerriero’ avevano probabilmente qualcosa in più e sono riusciti a restare sulla cresta dell’onda più a lungo di tutti, fino a che il destino ha deciso diversamente per il povero Taricone, scomparso tragicamente nel 2010, mentre Marina La Rosa dopo tanta TV ha scelto da qualche anno di dedicarsi alla famiglia. Ma nessuno l’ha mai dimenticata e domenica 19 febbraio la bella Marina, che da poco ha compiuto 40 anni (ed è tornata di recente in TV come opinionista del programma Il Giallo della Settimana su TGcom24) è stata ospite del salotto di Domenica Live per raccontare il suo rapporto speciale con l’indimenticabile amico Pietro Taricone.

In particolare l’ex gieffina messinese ha ricordato che durante il Grande Fratello tra lei e O’ Guerriero era nata una certa intimità (il soprannome ‘Gattamorta’ le venne dato proprio per le sue continue attenzioni verso Taricone), sfociata poi in una bellissima amicizia una volta terminato il reality, e che fu proprio Pietro Taricone a starle vicino più di chiunque altro, dimostrandole enorme affetto, quando, schiacciata dall’improvvisa popolarità, visse un periodo molto difficile che spesso culminava in violente crisi di panico.

IL RICORDO DI PIETRO TARICONE A 6 ANNI DALLA MORTE

‘Pietro per me è stato fondamentale soprattutto dopo la fine del GF’, ha spiegato Marina a Barbara D’Urso, ‘Ho vissuto un momento molto confuso, perché non potevo più avere la mia vita di prima: tutto molto bello, però in quel momento ero molto giovane e non avevo gli strumenti per gestire questa cosa. Da qui gli attacchi di panico’.

E quando arrivavano quei momenti solo una persona riusciva a farla star meglio: ‘Chiamavo Pietro e ci vedevamo da soli, lui riusciva a parlare per ore ed era bellissimo. Un giorno mi misi a piangere e lui mi strinse forte sussurrandomi: ‘Piccola…’. Fu molto paterno, poi nella mia vita io non avevo mai avuto grandi figure di riferimento maschili, per cui un uomo che era lì presente e che non cercava altro se non darmi l’affetto di un padre o di un fratello, per me era il massimo. Pietro era una persona meravigliosa‘. Lo pensano in molti.

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