Aveva mostrato in tv un cartello che condannava la guerra in Ucraina da parte della sua Nazione di origine. Le sue nuove proteste contro l’invasione l’hanno portata all’arresto. Ma, dopo poche ore, Marina Ovsyannikova è stata rilasciata.
La sua storia aveva subito fatto il giro del mondo. Perché anche i russi stessi non sono d’accordo con la guerra contro l’Ucraina.
Non è stata la sola a protestare, da cittadina russa, nel corso di questi mesi di invasione, contro la guerra in Ucraina. Era stata, però, una delle prime ad esporre un cartello in tv, durante il telegiornale, dove manifestava il suo dissenso contro questa inutile guerra e contro l’invasione del paese confinante stesso.
In Russia tutta la conoscono: lei è la giornalista Marina Ovsyannikova ed è diventata famosa proprio per questo episodio, per la sua volontà di opporsi all’idea di Putin e del suo Governo di invadere un Paese e di dichiarargli guerra senza un motivo apparente.
Ma, ora, la Ovsyannikova è tornata nuovamente sotto i riflettori. Domenica, infatti, durante una delle tante manifestazioni di protesta che si sono svolte in Russia proprio contro la guerra, è stata arrestata, ma rilasciata dopo poche ore.
Tanti sono, quotidianamente, i blitz che le forze dell’ordine russe portano avanti contro tutti coloro che manifestano contro l’invasione dell’Ucraina e contro il Governo stesso e le sue idee.
Come racconta l’avvocato della giornalista, è stata arrestata mentre stava protestando, insieme ad altri cittadini, davanti al tribunale della città di Mosca.
Le attenzioni delle forze dell’ordine russe sono andate verso di lei, in particolare, dopo che ha preso la parola (sempre durante la manifestazione stessa) per opporsi fermamente alla detenzione di Ilya Yashin, uno dei principali oppositori all’idea della guerra in Ucraina e, per questo motivo, arrestato dal Governo russo.
Rilasciata dopo poche ore, la stessa Marina Ovsyannikova, raccontando ciò che le era successo sulla sua pagina Facebook, ha rassicurato circa le sue condizioni di salute ed ha, anche, proposto una considerazione: d’ora in poi, in Russia, è sempre meglio uscire di casa, avendo con sé sempre un passaporto ed una borsa.
La protesta al si fuori del tribunale, alla quale ha partecipato la stessa giornalista, non è stata casuale. L’oppositore Ilya Yashin è stato arrestato nel pieno di quella che, da qualche tempo in Russia, è nota come la “legge – bavaglio”, che impedisce a chiunque, e condanna, tutti coloro che gettano discredito sulla Nazione, sulle forze armate e anche sulla stessa guerra in Ucraina.
Proprio questa legge, infatti, proibisce di chiamare l’attuale guerra contro l’Ucraina con termini come “invasione” o “guerra” stessa, ma obbliga tutti coloro che vogliono raccontarne i fatti, chiamandola con un termine specifico, ovvero “operazione militare speciale”.
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