[didascalia fornitore=”Twitter”]Twitter – Andrea Cardella Ripa di Meana con ventaglio e abito verde[/didascalia]
La morte di Marina Ripa di Meana e, qualche mese dopo, del marito Carlo è stato un vero shock per Andrea Cardella, figlio adottivo della coppia. Dopo la scomparsa dei due, il 50enne ha rivelato di trovarsi in una situazione economica precaria.
‘Ero il loro assistente, segretario e curavo le pubbliche relazioni in maniera esclusiva’ – ha spiegato Cardella in una intervista rilasciata a Il Tempo, cui svela di essere rimasto senza lavoro e, quindi, anche economicamente in difficoltà. ‘Adesso non lavoro più. Tutti quelli che mi avevano promesso qualcosa sono spariti’: sono queste le parole con cui Andrea, adottato da Carlo e Marina Ripa di Meana nel 2010, ha ammesso di essere rimasto solo, senza l’aiuto dei genitori e di tutti coloro che, invece, gli avevano promesso di dargli una mano.
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Come raccontato da Andrea Cardella, quindi, dopo la morte dei genitori adottivi molti promisero di poterlo aiutare qualora si fosse trovato in difficoltà.
Ma, proprio nel momento del bisogno, quando lui ha alzato la cornetta per spiegare la sua attuale situazione, ‘tutti si sono dileguati’.
Con queste dichiarazioni, dunque, il figlio adottivo di Marina e Carlo Ripa di Meana ha denunciato la sua attuale condizione, affermando di essere rimasto senza lavoro e di riuscire a vivere solo con ciò che aveva messo da parte durante l’attività di segretario per i genitori.
Al momento, però, pare che Cardella abbia in mente dei progetti e si è dato una scadenza: se entro gennaio nulla si dovesse concretizzare, non lo spaventa iniziare a fare qualunque lavoro, anche ‘andare a pulire i pavimenti’.
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In attesa di un nuovo futuro lavorativo, Andrea Cardella ha raccontato di aver trovato una lettera del padre Carlo Ripa di Meana indirizzata alla moglie Marina.
Nelle righe lette, il padre adottivo di Cardella spiega di sentire la necessità di avere un figlio maschio loro e, forse, proprio per questo i due decisero di adottare Andrea.
‘Risale a quel periodo’ – ha detto il 50enne, che fu adottato da Carlo e Marina proprio nel 2010, nello stesso anno in cui l’epistola è datata.
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