[didascalia fornitore=”ansa”]Marina Ripa di Meana[/didascalia]
Il Marina Ripa di Meana pensiero sulle molestie: ‘Sono dalla parte delle ragazze, ma basta con le accuse: cerchiamo di ottenere risultati concreti’, dice la stilista e scrittrice. Insomma, solidarietà sì, ma basta ai processi mediatici e al clima di caccia alle streghe, perché più che un ‘piagnisteo’ che non porta da nessuna parte, è meglio avanzare proposte concrete. L’attrice e regina dei salotti, peraltro, confessa di parlare da vittima di molestie.
‘Cerchiamo di ottenere risultati concreti, chiediamo nuove misure legali efficaci, chiediamo che il limite per la denuncia di abusi sessuali non sia di soli sei mesi’: così, in una lettera aperta via Libero, Marina Ripa di Meana dice la sua sullo scandalo molestie, che ha subìto anche lei.
Marina Ripa di Meana molestata a tredici anni
Il fatto è successo al cinema quando Ripa di Meana aveva tredici anni, ma la futura stilista e scrittrice è saltata in piedi e ha urlato, facendo il diavolo a quattro e, grazie anche all’aiuto degli spettatori, ha consegnato il molestatore alla polizia.
Ripa di Meana: ‘Fermiamo la slavina di accuse, sì a provvedimenti concreti’
La scrittrice ricorda i tanti casi venuti alla luce negli ultimi tempi, molestie che riguardano attrici americane, italiane e straniere, e ricordando gli insegnamenti della mamma, solidarizza con le vittime, ma con un però.
‘Mettiamo fine alla slavina di accuse’, l’appello di Ripa di Meana, che definisce grottesca la piega presa dalla vicenda, che rischia di non andare da nessuna parte, ma anzi di trasformarsi in una ridicola caccia alle streghe.
Ripa di Meana: ‘Silenzio sui giornali, a meno di accuse provate’
L’obiettivo di Ripa di Meana è chiedere provvedimenti concreti anti-molestie come misure legali efficaci e un maggior limite di tempo alla denuncia, anche se in questo caso evitando che ci sia troppo tempo per denunciare, altrimenti si finisce solo per sfogliare un inutile e ridicolo album dei ricordi.
‘Seguite l’istinto, ribellatevi, urlate, scalciate, fate qualsiasi cosa, ma basta con questo piagnisteo postumo’, l’appello della stilista e personalità tv, che chiede ai giornali di osservare un silenzio stampa su tutto questo chiacchiericcio – a meno che non si tratti di casi gravi e comprovati – e misure urgente ai legislatori, per evitare che tutte queste accuse di molestie diventino una barzelletta.