Mario Draghi è intervenuto durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, senza freni sul caso Russia e finanziamenti.
Dopo aver sentito il segretario di Stato americano Blinken, Mario Draghi è intervenuto sulla questione dei presunti finanziamenti russi in Italia, affermando che la nostra democrazia sarebbe più forte di qualsiasi nemico estero. Il Primo Ministro non si contiene durante la conferenza stampa.
Sarà stata la consapevolezza di non dover tenere insieme ancora alcuna maggioranza, e il cuor leggero di poter agire sapendo di dover presto lasciare il posto a un successore.
Sta di fatto che nelle parole di Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, il Premier ha parlato senza risparmiarsi sulle recenti tematiche che avvicendano la nostra politica, in questi giorni abbastanza concitati.
A una settimana esatta dalle elezioni, Draghi ha approvato il decreto aiuti, parlando del lavoro compiuto dicendosi convinto di non aver creato debito, intervenendo anche sulla Russia e altre questioni.
Molto breve la risposta invece su un possibile secondo mandato a Palazzo Chigi da parte del Premier. E’ bastato un secco ‘no‘, che è valso più di tante parole. Dalla sfiducia ricevuta lo scorso 20 luglio, è stata questa probabilmente l’ultima occasione per parlare con la stampa da Primo Ministro, e Draghi si è voluto togliere anche qualche sassolina dalla scarpa.
E’ noto che il governo russo, in questi anni afferma Mario Draghi, ha operato corruzioni in diversi settori sia in Europa che negli Stati Uniti. Non c’è nulla da stupirsi dunque, secondo il Premier, che con orgoglio ha confermato dalla telefonata con il diplomatico Blinken, l’assenza di forze politiche italiane nella lista degli ultimi finanziamenti.
Dopo aver parlato con Antony Blinken, il Primo Ministro ha appurato l’assenza di forze politiche italiane nelle varie liste di destinare di fondi da parte della Russia. Finanziamenti che hanno indignato, ma dai quali l’Italia sarebbe assolutamente estranea.
Ma l’assenza è stata confermata dal segretario di Stato americano, e con fierezza Draghi ha risposto alla domanda di un cronista su tale telefonata dicendosi orgoglioso che la democrazia italiana è forte, e non si è fatta abbattere dai pupazzi e dai nemici stranieri.
Sempre in tema Russia, Draghi non si è trovato d’accordo con la linea della Lega sulle sanzioni, e anche sul modo di agire che Salvini e compagni vorrebbero proporre in merito alla guerra.
Bisogna invece insistere sulle sanzioni, continua il Premier, il quale conferma: “La loro visione non è condivisa dal Governo attuale, le sanzioni funzionano“. Anche la propaganda russa vuole questo, continua Draghi, il quale insiste sul continuare con le sanzioni.
Ma c’è spazio anche per una spallata a Giuseppe Conte, continuando sulla guerra in Ucraina, ma senza nominarlo. Mario Draghi ha infatti affermato che non si può essere fieri della resistenza ucraina – come dichiarato da Conte di recente su Rai 3 – quando si era firmato contro l’invio di armi. Di certo, conclude, gli ucraini non si sarebbero potuti difendere a mani nude.
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