Il presidente della Bce Mario Draghi è intervenuto al Brussels economic forum e in riferimento alla crescita dell’occupazione ha parlato dell’importanza di integrare i migranti per ‘disinnescare il declino della popolazione’. Sulla situazione economia Draghi continua a ribadire di non abbassare la guardia nonostante qualche progresso registrato in questi anni.
Il presidente della Bce ha spiegato: “La crescita dell’occupazione è probabile che inizi a decelerare in un futuro non troppo lontano, anche con riforme strutturali”. Una quota sempre più elevata di persone nel mondo del lavoro, secondo Draghi “non sarà più in grado di compensare il calo della popolazione in età lavorativa. Anche tenendo conto di una maggiore migrazione”. Le politiche pubbliche possono certamente aiutare secondo Draghi a mitigare questi effetti, “attraverso la ricezione e l’integrazione dei migranti. Ma dal momento che la politica non può fare molto per alterare nel lungo periodo le tendenze demografiche, a lungo termine sarà necessario aumentare la produttività”.
Il numero uno della Bce ha chiarito: “Per i governi dei Paesi membri l’attuazione delle riforme strutturali non è più rinviabile perché il costo di non farle sarebbe troppo alto” e ha aggiunto che “nonostante molti Paesi abbiano compiuto importanti passi in avanti, l’incertezza sulla stabilità istituzionale dell’area euro è importante per la politica monetaria, perché può rallentare la trasmissione della politica monetaria stessa”.