Mario Draghi questa mattina ha rassegnato le sue dimissioni, presentandole anche al presidente Mattarella durante l’incontro al Colle.
Dunque il presidente Sergio Mattarella ha preso atto delle dimissioni di Draghi. Per ora il governo rimarrà in carica per risolvere gli affari correnti.
Nella giornata di ieri, Draghi aveva ottenuto la fiducia in Senato, ma con soli 95 voti favorevoli. Dunque la fiducia c’era, ma non la maggioranza.
Questa mattina prima di dirigersi al Colle per rassegnare le dimissioni, Draghi ha parlato brevemente a Montecitorio. Il suo discorso è iniziato affermando:
“Vado al Quirinale a comunicare le mie determinazioni”.
Draghi continua poi ringraziando tutti per il lavoro svolto, per la collaborazione e la fiducia, affermando infine:
“Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato”.
In primo luogo, circa un’ora fa, il presidente del gruppo dei socialisti e democratici al parlamento europeo ha accusato i membri del Partito popolare europeo, tra cui anche Forza Italia, di essere complici di questa crisi di governo, considerata un vero e proprio disastro per l’Italia e per l’Europa intera.
Enrico Letta invece ha espresso la sua opinione sulla responsabilità di tutti i partiti che non hanno votato la fiducia, affermando che non si può fare una classifica di partiti dal più al meno responsabile, al contrario lo sono tutti, inclusi coloro che non hanno votato.
Inoltre la deputata Soave Alemanno del Movimento 5 stelle, si dimette a causa della caduta del governo Draghi. Infatti la deputata aveva espresso già in precedenza la sua contrarietà sulla decisione del M5s di non sostenere il governo Draghi. Per questo oggi ha comunicato le dimissioni definendosi “amareggiata” dalla situazione.
Anche il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha deciso di lasciare Forza Italia, in quanto ritiene che il partito non votando la fiducia nei confronti di Mario Draghi, abbia tradito tutta la sua storia e i suoi valori.
Ora Draghi rimarrà in carica per sbrigare gli affari correnti fin quando non vi sarà l’elezione del nuovo governo.
L’ex presidente del consiglio redigerà un atto di autolimitazione tramite il quale non potrà fare disegni di legge, non si potranno approvare decreti legislativi (fatta eccezione da quelli imposti da scadenze imminenti) e inoltre non potrà fare nomine. Dunque avrà dei poteri limitati.
Mattarella avrebbe potuto fare anche in un altro modo, ossia rifiutare le dimissioni e sciogliere le camere. In questo caso Mario Draghi rimarrebbe in carica fino all’elezione del nuovo governo, in base all’articolo 92.
Le elezioni anticipate in ogni caso si terranno tra il 2 e il 9 ottobre.
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