Mercoledì 16 settembre, Mario Rosario Morelli è stato nominato presidente della Corte costituzionale. Eletto a maggioranza della camera di consiglio della Corte con nove voti contro i cinque di Giancarlo Coraggio e l’unico per Giuliano Amato, rimarrà in carica fino al 12 dicembre 2020. Il suo mandato di 9 anni come giudice costituzionale, infatti, era iniziato nel dicembre 2011. Dall’8 marzo 2018 Morelli era già vicepresidente della Corte.
È stato giudice del caso Englaro
Nato a Milano nel 1941, Mario Rosario Morelli ha trascorso quasi interamente la propria carriera al Palazzaccio, sede della Corte di Cassazione, dove è approdato nel 1985. Nel 2001 è passato all’Ufficio centrale elettorale nazionale della stessa Corte, mentre nel 2008 è entrato a far parte del Consiglio direttivo della Cassazione.
Contemporaneamente, già nel 1973, ha lavorato anche presso la Corte costituzionale, dove ha assistito il giudice Giulio Gionfrida, l’ex presidente Livio Paladin e Renato Granata fino alla cessazione della sua carica il 7 novembre 1999.
Il successore di Marta Cartabia è stato anche l’autore della storica sentenza sul caso di Eluana Englaro del 2008. Attraverso quella decisione, la Cassazione diede il via libera, nel rispetto della volontà della ragazza in coma vegetativo, al distacco del sondino che la teneva in vita.
Inoltre, Morelli ha partecipato all’istruttoria dell’unico processo penale costituzionale per reati ministeriali. Nella fattispecie si trattava dello scandalo Lockheed, che in Italia interessava la fornitura degli aerei da trasporto C-130, ricevuti dall’Aeronautica Militare a partire dal 1972 e in cui politici e militari erano stati accusati di corruzione.