[didascalia fornitore=”ansa”]Mario Pittoni[/didascalia]
Il senatore Mario Pittoni ha la licenza di terza media eppure è il responsabile scuola della Lega, a capo della Commissione Istruzione che dovrà riformare la ‘Buona Scuola’. Va ricordato che prima della nascita del governo Conti, già nello scorso marzo, si parlava della sua possibile candidatura a ministro dell’Istruzione (e dell’Università e della Ricerca) della Lega. E si era già parlato del suo curriculum ‘scritto a mano’ in cui non era precisato alcun titolo di studio. Ora si viene a sapere che pure Mario Pittoni, come l’ex ministra Valeria Fedeli (governo Gentiloni), ha conseguito la Terza Media e non il diploma di maturità. Eppure è considerato un vero esperto di questioni tecniche scolastiche. Lui, per spiegare di essere comunque all’altezza del ruolo che ricopre, afferma: ”Quello che c’è da sapere non si impara sui polverosi libri”.
All’epoca della sua possibile entrata in Parlamento nel ruolo di ministro dell’Istruzione, il senatore leghista Mario Pittoni aveva fatto di tutto per non svelare il titolo di studio conseguito, preferendo evidenziare il suo ‘saper fare’: ”Le moto sono sempre state una passione, ne ho possedute ventinove. A 14 anni sapevo truccare il mio cinquantino con perizia, sono stato collaudatore e pilota. Certo, non sono un corpo estraneo alla scuola. Mio fratello era un docente, tra i primi a portare l’informatica in Friuli, e mia madre ha iniziato a insegnare a sedici anni, nel 1941, in Istria. Si era diplomata in sole tre stagioni. Il mio titolo di studio? Non lo rivelo, il mondo della scuola è pronto a massacrarti per un pezzo di carta”.
Fatto sta che sotto alla dicitura “tipo di istruzione o formazione” il senatore aveva scritto “iscrizione albo dei giornalisti pubblicisti dal 1981”, omettendo di fatto di precisare il titolo di studi, cioè quale scuola ha frequentato colui che in commissione Senato lavora proprio per migliorare il testo di legge che regolamenta la scuola in Italia.
Quindi ora che Mario Pittoni presiede la commissione istruzione al Senato, non ha potuto glissare ancora la domanda, e intervistato da l’Espresso, ha ammesso che fino ad oggi non ha mai svelato il suo passato per “paura della guerra social”. Sul settimanale online si legge la dichiarazione di Pittoni a proposito del fatto che abbia conseguito solo il diploma di terza media: “Sa, sono figlio della contestazione globale, erano tempi in cui ci si opponeva. Ho un padre insegnante e un fratello professore, quindi ho sempre respirato scuola e per questo sono preparatissimo. Non mi sono diplomato per ribellione. Ripeto, preparatissimo. Ma questo non lo scriva che lodarsi non è bello”.
Ma quali sono le proposte del ministro per migliorare la scuola italiana? In sostanza: 1) Unire elementari e medie in un unico ciclo di studi; 2) Ripristinare la figura del “professore prevalente”, un solo docente per l’intero corso di studi degli alunni, che insegni le materie principali; 3) Ripristinare le bocciature come ‘valore educativo’; 4) Fare concorsi su base regionale e permettere ai docenti di restare in zona di residenza; 5) Abolire la chiamata diretta dei docenti. Nel contratto del Governo solo i punti 4 e 5 sono stati mantenuti. Vedremo che fine faranno nei prossimi mesi i due disegni di legge a cui la Commissione sta lavorando.