È una delle tragedie che ha maggiormente colpito l’Italia in quest’ultimo periodo. La frana sulla Marmolada ha portato con sé un alto numero di vittime e, alcune di loro, sono ancora disperse. Parla la mamma di uno dei giovani ancora dispersi.
Nicolò ha 22 anni ed è ancora disperso sulla Marmolada. La mamma ricorda il suo ultimo messaggio poco prima della tragedia.
C’è una mamma che attende con ansia quella telefonata, nella quale le annunciano che suo figlio è stato ritrovato. E come lei, tutta la sua famiglia, gli amici e l’intera comunità del paese dove vive. Sono ore d’angoscia per la famiglia di Nicolò Zavatta, ancora fra i dispersi dopo la tragedia sulla Marmolada.
Il suo amico Riccardo si è salvato ed è ora, ricoverato all’ospedale di Trento. Mentre di Nicolò non si hanno ancora notizie. Il 22enne è il più giovane fra i dispersi. Una notte intera, quelli passata dai genitori di Nicolò per sottoporsi a vari prelievi per l’esame del DNA per l’eventuale riconoscimento dei cadaveri ritrovati.
Nicolò, originario della provincia di Vicenza, aveva la passione per la montagna. Era andato lì, sulla Marmolada per un’escursione, come tutti gli altri coinvolti nella tragedia. All’apprendere la notizia di ciò che era successo, i suoi genitori si sono subito recati in Trentino anche perché, 20 minuti prima della frana, la mamma di Nicolò aveva ricevuto una chiamata da suo figlio. Stava per iniziare la scalata.
Il sindaco di Barbarano Mossano è sempre vicino ai genitori di Nicolò, rientrati, come dicevamo, dopo i prelievi fatti, a casa loro. La mamma del giovane ha raccontato la sua passione per la montagna, la sua voglia di fare l’alpinista.
Il primo cittadino ha, anche, come raccontato in un’intervista all’Ansa, sentito via telefono i genitori di Riccardo, l’amico di Nicolò che era con lui ed, ora, è salvo ed è ricoverato in terapia intensiva. Il racconto di Riccardo è stato breve e di pochi minuti, date le sue deboli condizioni di salute. Ha spiegato che lui e Nicolò non erano nella stessa cordata quando è successa la frana.
Riccardo si trovava nella parte più esterna rispetto all’amico e, quando si è accorto che qualcosa stava venendo giù, è riuscito, per quanto ha potuto, a rifugiarsi lateralmente, prima però, come gli altri, di esser anche lui travolto.
Una speranza appesa, sì, ad un filo, ma ancora certa nel cuore dei genitori di Nicolò, che sperano di ricevere quella telefonata per avere l’annuncio che il ragazzo è vivo e sta bene.
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