La Corte suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti giudiziari contro Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani, al largo delle coste del Kerala, nel febbraio del 2012. La Corte suprema avrebbe accettato di chiudere tutti i procedimenti dopo il risarcimento di 100 milioni di rupie, circa 1,1 milioni di euro, destinato ai parenti delle vittime. Lo riferiscono i media di New Delhi.
“Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana“, scrive il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, che ha commentato la chiusura del caso marò da parte della Corte suprema indiana, a nove anni di distanza dall’incidente al largo delle coste Kerala, dove hanno perso la vita due pescatori indiani.
Paola Moschetti, moglie di Latorre: “Siamo stati carni da macello”
”Da 9 anni sono costretta a parlare a nome di mio marito. A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare a qualsiasi manifestazione pubblica. È vincolato al segreto”, dice Paola Moschetti, moglie di Massimiliano Latorre, commentando la chiusura dei procedimenti da parte della Corte suprema indiana. “È ora di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuol dire“, si domanda la moglie di Latorre. E conclude: “Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla procura di Roma“.
I marò saranno ascoltati in Procura
I due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, verranno ascoltati nelle prossime settimane in Procura a Roma. A nove anni dalla vicenda, il procedimento è affidato al sostituto procuratore Erminio Amelio, che ha analizzato gli atti inviati dal Tribunale internazionale dell’Aja per procedere successivamente alla conclusione delle indagini. Nel luglio 2020 l’Aja aveva deciso la competenza giurisdizionale in favore dell’Italia. Le indagini si avviano dunque alla conclusione, che potrebbe arrivare già in estate.