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Roma e Nuova Delhi dovranno concordare le modalità per il rientro del marò Salvatore Girone in Italia. Il fuciliere sarà in patria per tutta la durata dell’arbitrato di cui è stato incaricato un organismo internazionale. Il Tribunale dell’Aja avrebbe così accolto le richieste dell’Italia, ma l’ordinanza verrà resa pubblica domani.
La Farnesina conferma in una nota la notizia: “La decisione del Tribunale de L’Aja recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale. Il Governo – sottolinea la Farnesina – avvierà immediatamente le consultazioni con l’India affinché siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale. Il Governo sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall’Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all’Italia o all’India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie“.
Massimiliano Latorre è già rientrato in patria nel 2014 per problemi di salute e la Corte suprema dell’India, settimana scorsa, aveva stabilito che Il marò resterà in Italia fino al 30 settembre 2016. Entrambi i fucilieri – accusati di aver ucciso due pescatori indiani dopo averli scambiati per pirati – resteranno in patria almeno fino alla conclusione del percorso giudiziario che li ha coinvolti.