Il 6 giugno 2022, a Rabat, in Marocco, è stato ritirato dagli stand del Salone Internazionale del Libro il testo “Memorie di una lesbica”, scritto da Fatima Zahra Amzkar.
Il libro doveva essere uno dei titoli più in vista della ventisettesima edizione del Salone Internazionale del libro di Rabat, città del Marocco.
Si terrà fino al 23 giugno 2022, a Rabat, in Marocco la ventisettesima edizione del Salone Internazionale del libro.
La stessa edizione che quest’anno ha deciso di non presentare il libro di Fatima Zahra Amzkar, una giovane ragazza marocchina scrittrice del libro “Memorie di una lesbica”.
Il libro, edito da Dar Agora, doveva essere uno dei titoli con maggiore visibilità di questa ventisettesima edizione ed invece, oltre a non essere stato presentato, è stato anche ritirato dallo stand della casa editrice presente alla manifestazione.
Il Ministero della Cultura marocchino si è difeso dicendo che la presentazione del libro non era stata approvata dalla commissione del Salone, dunque tutte le copie sarebbero state sequestrate, perché non autorizzate dal regolamento del Salone del libro.
La casa editrice si è ovviamente espressa contro questa decisione ed ha affermato di avere tutto il diritto di poter esporre tutte le sue opere senza nessuna restrizione.
La scrittrice, Fatima Zahra Amzkar, una persona molto discreta, è amareggiata di essere finita al centro dell’attenzione pubblica.
La ragazza in questi giorni ha ricevuto moltissimi insulti e minacce di morte sia sui social che via mail.
Fatima Zahra Amzkar, dopo il ritiro del suo libro, le polemiche e tutti gli insulti ricevuti ha deciso di denunciare i fatti alle autorità competenti.
Questo purtroppo fa capire quanto una società acculturata, o che almeno si professa tale, non sia in realtà sinonimo di società libera dai pregiudizi; per quanto chiunque dica che “leggere renda liberi”.
Il romanzo racconta della storia di una giovane ragazza omosessuale che vuole affermarsi all’interno di una società conservatrice.
Il suo è un romanzo-denuncia che tocca i temi degli abusi sessuali, della violenza sia fisica che mentale, dei matrimoni combinati con minori e della pedofilia.
L’obiettivo principale dell’autrice era quello di parlare di omosessualità denunciando e sottolineando gli atteggiamenti che la società marocchina ha verso le persone della comunità LGBTQ+.
Per questo motivo Amzkar è convinta che la maggior parte degli insulti ricevuti sono da parte di coloro i quali non hanno letto il suo libro, ma solo il titolo.
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