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Ennesima morte bianca in Italia: un operaio di 37 anni è morto per le ferite riportate dopo essere stato schiacciato da un blocco di marmo che stava maneggiando. La tragedia è avvenuta in un deposito di marmi a Marina di Carrara (Massa Carrara). Sembra che l’uomo si trovasse vicino a un blocco già posizionato sul terreno. Per cause da chiarire il blocco si è mosso e ha colpito l’operaio al torace. Inutili sono stati i soccorsi.
Carabinieri e tecnici di medicina del lavoro dell’Asl stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale e l’area in cui si è verificato è stata sequestrata.
L’operaio, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato colpito da un blocco di marmo che era già stato scaricato e posizionato. Sembra che l’uomo si trovasse molto vicino al blocco già posizionato sul terreno, che per cause da chiarire si è mosso e ha colpito l’operaio al torace.
I soccorritori hanno tentato di rianimarlo per oltre mezz’ora, ma non c’è stato nulla da fare.
Chi era la vittima
La vittima si chiamava Luca Savio e aveva 37 anni, era un dipendente di una ditta di autogru e per questo lavoro aveva firmato un contratto di soli 5 giorni. L’operaio lascia la moglie e un figlio piccolo.
L’ira dei colleghi
Molte cave, in segno di lutto, hanno subito sospeso il lavoro.
In una nota, la segreteria della Cgil di Massa Carrara esprime il suo cordoglio ma anche l’ira dei lavoratori che denunciano la mancata sicurezza sui luoghi di lavoro”A distanza di due mesi un altro infortunio mortale sul lavoro si è portato via un lavoratore della provincia. Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno a un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. Al momento risulta che avesse un contratto di lavoro attivato il 6 luglio e della durata di soli 5 giorni. Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 5 giorni!”.
La nota continua: “Appresa la notizia – prosegue la nota -, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro e così hanno fatto tanti lavoratori del piano del settore lapideo. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità. Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage, perché di vera e propria strage si parla, di lavoratori”.
“La nostra posizione – spiega la segreteria della Cgil di Massa Carrara – è sempre la stessa: le imprese che non rispettano le leggi e le regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere chiuse! Inoltre tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’opportunità di consorziare le piccole imprese in maniera tale da avere più garanzie e tutele per lavoratori e lavoratrici. La Cgil di Massa Carrara, oltre ad esprimere cordoglio ai familiari del ragazzo, lancia ancora una volta un appello – conclude – affinché tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnino fermamente per fermare questa strage”.