[didascalia fornitore=”ansa”]foto d’archivio[/didascalia]
Nel giro di tre settimane all’ospedale delle Apuane di Massa sono morti 34 pazienti, 21 dei quali erano anziani e avevano tra gli 80 e i 90 anni. In seguito a questi casi ravvicinati di morte in corsia avvenuti tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, il consigliere comunale di FI, Stefano Benedetti, aveva presentato un esposto in procura, denunciando che i tanti pazienti si erano rivolti all’ospedale per patologie diverse ma sono tutti morti “per aver contratto batteri intestinali all’interno della struttura”.
I casi a cui si fa riferimento sono avvenuti dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio del 2018 presso l’ospedale Noa (Nuovo ospedale delle Apuane) di Massa. Soltanto tre settimane in cui si sono registrate decine di morti sospette.
L’indagine partita a inizio anno ha portato alla notifica di un avviso di garanzia al primario di Medicina dell’ospedale di Massa, Alessandro Pampana. La Procura ha inoltre disposto il sequestro della documentazione sanitaria relativa ai 34 pazienti deceduti in ospedale, ossia di tutte le cartelle cliniche.
L’azienda sanitaria ha confermato l’indagine sulle presunte morti sospette causate da possibili infezioni contratte in reparto, affermando però che, “dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie”, il numero delle persone decedute nella struttura, risulta essere in linea con quello degli anni precedenti.
I dati dei decessi nel reparto di medicina generale parlano di 37 casi dal 20 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016; 36 casi dal 20 dicembre 2016 al 10 gennaio 2017 e 33 casi dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018.
Diverse fonti riportano la notizia dell’iscrizione del primario nel registro degli indagati come ”atto dovuto”, cioè sarebbe stata fatta in maniera ”strumentale”, e ”a tutela dello stesso indagato” in vista delle ulteriori indagini che saranno portate a termini nei prossimi mesi.