Massimiliano Sestito, il killer della ‘ndrangheta fuggito dai domiciliari a Pero, è stato catturato a Napoli. L’operazione è stata svolta dai carabinieri di Milano, con l’aiuto dei colleghi di Napoli.
I carabinieri di Milano, con il supporto dell’unità operativa di Napoli, hanno effettuato l’arresto del latitante. A quanto pare il killer si trovava nella stazione Circumvesuviana di Sant’Anastasia, in provincia del capoluogo campano.
Nella giornata di oggi le istituzioni italiane hanno ottenuto un’altra vittoria contro una delle piaghe più grandi della penisola italiana, la mafia.
Oggi infatti, a Napoli i carabinieri di Milano, con il supporto operativo dei colleghi di Napoli, hanno arrestato un killer della ‘ndrangheta. Si tratta di Massimiliano Sestito, evaso dai domiciliari lo scorso 30 gennaio. L’uomo stava scontando la sua pena a Pero, nell’abitazione di suo padre, quando improvvisamente se ne sono perse le tracce.
I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo in provincia di Napoli, soprattutto grazie alle intercettazioni telefoniche. Inoltre i carabinieri si sono serviti anche del monitoraggio del web e del controllo delle relazioni del killer. A quanto pare infatti a Sant’Anastasia aveva un appoggio.
Al momento dell’arresto l’uomo si trovava nella stazione Circumvesuviana di Sant’Anastasia, nella provincia del capoluogo campano.
Quando Sestito si è reso conto i essere circondato dalle forze dell’ordine, ha tentano di fuggire. Fortunatamente il tentativo è fallito e i carabinieri sono riusciti ad arrestare il criminale.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si è complimentato con l’Arma dei carabinieri per la cattura del pericoloso esponente della ‘ndrangheta.
“L’importanza di un’operazione che ha consentito di interrompere in tempi brevi la latitanza del criminale già condannato a trent’anni per l’omicidio di un carabiniere e che era fuggito in attesa del verdetto della Cassazione per un altro omicidio”
Ha concluso Piantedosi.
Massimiliano Sestito è dunque fuggito dai domiciliari il 30 gennaio scorso. L’uomo era stato condannato a scontare 30 anni a causa dell’omicidio dell’appuntato dei carabinieri Renato Lio. Il crimine avvenne nell’agosto del 1992, durante un posto di blocco a Soverato, in provincia di Catanzaro.
Inoltre il criminale era in attesa di una sentenza della Cassazione, rispetto ad un altro omicidio, ossia quello di Vincenzo Femia, boss della Capitale, ucciso il 24 gennaio in località Castel di Leva.
Inoltre, a quanto pare, non si tratta della prima evasione escogitata da Sestito. Il killer infatti, riuscì ad evadere dal carcere di Rebibbia nell’agosto 2013.
Ora il criminale dovrà attendere la prossima udienza, fissata il 28 febbraio in Cassazione.
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