Anche dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato il 47enne Massimo Giuseppe Bossetti all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la moglie Marita Comi continua a difenderlo: “Massimo è innocente, ed è quello che ripeto ai nostri figli. Lo conosco da quando eravamo ragazzi e so che non mente”.
La 40enne Marita Comi affida le sue parole al suo legale, affinché vengano recapitate al quotidiano Libero.
“Ho dei figli che stanno crescendo, se non fossi convinta della sua estraneità all’assassinio della piccola Yara, non sarei certo rimasta con lui”, aggiunge la donna.
Marita Comi si dice delusa, insieme a tutta la sua famiglia, perché sperava che a Giuseppe Bossetti “fosse data la possibilità di ripetere la prova del Dna, invece nulla”.
“E’ un momento drammatico per Massimo, per tutti”, dichiara la donna.
Bossetti è recluso nel carcere di Bergamo, ma sarà presto trasferito ad Opera o Bollate. La moglie e i tre figli si recano spesso a trovarlo.
Marita Comi spiega che il marito in carcere “osserva gli altri detenuti, e mi dice che molti di quelli colpevoli alla fine si rassegnano e iniziano un percorso di ricostruzione. Invece Massimo non ci riesce, perché è innocente e quindi non accetta la privazione della sua libertà”.
La 13enne Yara Gambirasio è scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, in provincia (Bergamo) e trovata senza vita 3 mesi dopo.
Bossetti, muratore originario di Mapello, è stato condannato per avere accoltellato Yara in un campo a Chignolo d’Isola e averla lasciata ferita a morire di freddo.
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