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Sì, l’Italia aspetta. Massimo Giannini. Come recita il promo del nuovo Ballarò di Rai Tre. Aspetta anche di vedere come si comporterà Massimo Giannini al timone della nuova stagione 2014-2015 del talk show che da dodici anni informa i cittadini italiani sulla politica del Belpaese. A vuotare il sacco nella sua prima intervista da conduttore tv rilasciata oggi al CorSera è proprio lui: l’ex vice-direttore di Repubblica, che ha lasciato la poltrona “sicura” per una più incerta, ma evidentemente più allettante.
Il futuro conduttore del programma tv d’informazione, che di talk show negli anni ne ha ispirati tanti, mette le mani avanti sul futuro televisivo della nuova stagione di Ballarò che – volente o nolente – dovrà fare prima o poi i conti con i numeri Auditel:
“Lo stesso Ballarò l’anno scorso ha perso un milione di spettatori“; le intenzioni di rinfrescare il programma allontanandolo da un passato targato Giovanni Floris da “chiacchiericcio politico” sono evidenti. Parola di Massimo Giannini:
“Il chiacchiericcio politico è come un rumore di sottofondo che non lascia tracce: di rado alla fine della trasmissione, dopo aver ascoltato i vari ospiti, lo spettatore ha cambiato il suo modo di pensare. Credo sia superato concepire un talk show come scontro tra due curve contrapposte, fin dalla costruzione fisica dello studio“.
Ai cambiamenti di setting promessi dal neo conduttore tv – alla sua prima vera esperienza televisiva – si aggiungono cambiamenti sostanziali in un format tv di successo, ma che conta i suoi anni. Una cosa è certa, però, Giannini sembra voler chiudere con il passato, coniugandolo al presente dell’attualità:
“Io ho una mia storia, che non rinnego. Anzi rivendico. Credo nella militanza giornalistica, e non vi rinuncerò. Intendo dire come la penso sui vari argomenti. Ma basandomi su dati, fatti, numeri; non su pregiudizi ideologici“; non senza avere come punti di riferimenti colonne portanti dell’informazione televisiva, come Michele Santoro (“Un maestro“), e riconoscendo il ruolo in tv di Bruno Vespa (“Un’istituzione, ma il mio modo di condurre sarà diverso dal suo“).
Più fatti, e meno chiacchiere, dunque, per una squadra totalmente nuova per Ballarò, anche nell’organico della redazione che settimana per settimana costruisce il programma insieme ad autori e conduttore:
“…I nostri inviati avranno il compito di raccontare storie e soprattutto trovare notizie. Il nostro obiettivo è avere uno scoop alla settimana. Anche se non sempre ci riusciremo, dovremo sempre provarci“.
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