[didascalia fornitore=”Ansa”]Ansa – Massimo Giletti alla presentazione del programma ‘Non e’ l’Arena’ in onda su La7[/didascalia]
A pochi giorni dall’inizio di Non è l’Arena su La7, Massimo Giletti si commuove ricordando il suo passato in Rai e quel gruppo di lavoro che ‘hanno tentato di distruggere’. Fiero e orgoglioso per il nuovo talk show che prenderà il via sulle reti di Urbano Cairo, il conduttore e giornalista ammette che quanto avvenuto nei mesi scorsi ‘non è evidentemente passato’ e chiarisce che il suo addio è dipeso da chi non ha capito che persone come lui hanno una dignità e un’etica da rispettare.
Si commuove fino alle lacrime Massimo Giletti durante la presentazione di Non è l’Arena ripercorrendo i momenti più turbolenti del suo addio in Rai: ‘Devo dire grazie ai miei ragazzi’ – dichiara il conduttore riferendosi alla squadra di lavoro che lo ha accompagnato durante la trasmissione pomeridiana di Rai 1. ‘Quando sono uscito dal colloquio con Orfeo ho detto loro: ‘Dovete cercarvi un posto di lavoro’. E loro mi hanno detto: ‘Noi stiamo con te’ – così il giornalista si commuove e rivendica – ‘Quando scendevo dal settimo piano dopo l’incontro con il direttore generale sbattendo la porta, non era uno sbattere la porta all’azienda ma al singolo. Non ho sbattuto la porta in faccia alla Rai, ma a chi non ha capito che persone come me e Milena Gabanelli hanno una dignità che non si può calpestare’.
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In un momento così particolare della sua vita professionale, Massimo Giletti non dimentica di ringraziare gli amici che gli sono stati vicini, Fiorello in primis che ‘è tornato dalle vacanze aprendo la sua edicola chiedendosi perché avevano chiuso’ il suo programma.
E, proprio lo showman, gli ha fatto un regalo perché sarà presente nella prima puntata di Non è l’Arena ‘in modo particolare’, mentre il giornalista verrà ospitato da Tu sì que vales nella serata di sabato 11 novembre prossimo.
‘Maria De Filippi mi invita in un programma, in un mondo che magari mi voleva. E’ un gesto di coraggio’ – ha spiegato Giletti – ‘Non è semplice farlo. Maria è una persona che pensa che chi fa certe battaglie va sostenuto, a prescindere da ciò che pensano i suoi vertici’.
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Chiusa l’esperienza in Rai, Massimo Giletti, dunque, si appresta al debutto su La7 con Non è l’Arena, talk show il cui titolo ‘è un po’ uno sberleffo’ – ammette il direttore Andrea Salerno – e che punta ad una serie di inchieste live con testimonianze, documenti e servizi filmati utili per aprire il dibattito sui temi di attualità più scottanti.
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La prima puntata di Non è l’Arena partirà dal caso Tulliani con ospite Valter Lavitola e proseguirà con lo scandalo delle molestie sessuali sulle donne, indagando anche alla ricerca del nome del Weinstein italiano.
La sfida di Massimo Giletti contro Fabio Fazio è solo agli inizi, ma il conduttore confessa: ‘Non ci può essere competizione, lui ha un budget cinque volte il nostro, siamo come il Sassuolo contro la sua Sampdoria. Ma continueremo a fare una televisione libera’.
‘Ai miei ho detto che ora facciamo la guerriglia perché non abbiamo un esercito’ – prosegue Giletti, rivelando quali siano i primi obiettivi che La7 vorrebbe raggiungere – ‘Qui devo accendere una tv che la domenica sera è ‘spenta’. Se riusciamo a fare il 4% di share siamo degli eroi. Quella della domenica è stata una scelta un pò matta’.
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