Non si ferma più Massimo Stano dopo l’oro delle olimpiadi ancora caldo, ottenuto meno di un anno fa nella 20 Km di marcia, conquista oggi l’oro al mondiale nella 35 km della stessa specialità.
Sempre più nella storia, sempre più consacrato alla leggenda. Il campione olimpico Massimo Stano è stato non solo capace di ripetersi ma, addirittura, di migliorarsi. Dopo l’oro olimpico conquistato in Giappone, con il titolo di campione acquisito e che nessuno più potrà sottrargli, arriva oggi per l’atleta italiano l’oro iridato.
La specialità è la stessa, quella marcia che lo ha visto sempre protagonista da qualche anno, a variare è la distanza percorsa stavolta ancora maggiore. E’ stato lui, infatti, ad alzare le braccia al cielo per primo dopo aver percorso 35 chilometri in quel di Eugene.
Il trentenne pugliese compie un azione poderosa, una di quelle che rimarrà impressa per sempre nelle menti degli sportivi. Taglia il traguardo davanti al giapponese Kawano aggiudicandosi la vittoria mondiale da campione olimpico in carica. Una impresa che, prima di ora, era riuscita solo al polacco Korzeniowski.
La gara dell’atleta italiano è stata impeccabile. Nessuna ammonizione. Nella marcia disciplina dell’atletica leggera, infatti, è utile ricordare che gli atleti devono procedere con una tecnica ben definita che consiste nell’avanzare in costante progressione facendo in modo che si mantenga sempre il contatto con il terreno almeno con uno dei due arti inferiori. Chi viene sorpreso in fragrante dai giudici riceve una ammonizione ed alla terza viene squalificato.
Massimo Stano ha fatto la sua gara procedendo con regolarità assieme al gruppetto dei migliori mentre davanti il giapponese, campione mondiale juniores, spingeva forte staccando tutti.
La marcia, però, lunga 35 km ha visto il gruppo dei favoriti riprendere terreno ed agganciare il giapponese a poco più di metà gara già consumata. Il giovane inesperto atleta giapponese è poi scivolato in posizioni arretrate.
Dopo il ventesimo chilometro, infatti, Stano con il gruppetto dei favoriti hanno iniziato a fare sul serio con l’italiano rimasto lucido e regolare fino alla fine non cedendo nulla a nessuno.
Quando mancano cinque chilometri alla fine è proprio il campione olimpico a dettare l’andatura. E’ qui che inizia un vero e proprio forcing tra i sei atleti rimasti nel gruppo di testa (uno verrà squalificato di li a poco). L’azione del poliziotto è costante, regolare ed impetuosa. Uno dopo l’altro gli atleti si staccano ed a tentare di mantenere l’andatura del nostro campione è solo il giapponese Kawano il quale deve, però, arrendersi ed accontentarsi di terminare la gara al secondo posto. Stano oggi è troppo forte.
Era l’esordio per Stano nella rassegna iridata e, soprattutto, su una distanza più lunga. Vincere era l’obiettivo, così come egli stesso ha dichiarato alla fine della gara.
Vincere al primo tentativo, però, non è da tutti, non è facile, non è scontato anche se sei uno dei favoriti. Questo fa della vittoria del pugliese una impresa ancora più titanica.
La fatica finale era tanta ma il giapponese non mollava. Stano ha dovuto mettere in campo più di quanto aveva, muscoli e cuore e, soprattutto, una volontà di ferro hanno portato l’azzurro ad essere oggi il campione mondiale dei 35 chilometri di marcia dopo 2h33’14” di pura sofferenza. L’Italia non saliva sul gradino più alto ad un mondiale da diciannove anni. L’ultimo oro era stato, infatti, di Gibilisco nel salto con l’asta.
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