Una grande perdita per la cultura italiana: nei giorni scorsi a Matera è stata rubata un’opera del pittore Giacomo Di Chirico, chiamata Effetto di Neve. I carabinieri indagano per ritrovare il quadro perduto.
Quando scompare un’opera d’arte è sempre una gravissima perdita per il mondo della cultura: in questi giorni, a Matera, è stato trafugato da ignoti il quadro “Effetto di Neve”, del pittore Giacomo Di Chirico.
Una notizia che ha sconvolto il mondo della cultura italiana, su cui hanno cominciato subito a indagare i carabinieri del comando per la tutela del patrimonio culturale.
A Palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale di Matera, è stato rubato il dipinto “Effetto di Neve”, una delle opera più belle di Giacomo Di Chirico, artista venusiano dell’800.
Si tratta di un’opera che fa parte della Collezione Camillo D’Errico, di Palazzo San Gervasio a Potenza, che si trovava nella sede del Museo di Matera.
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha iniziato da pochissimo il suo mandato con il governo Meloni, ha immediatamente richiesto ai carabinieri del comando per la tutela del patrimonio culturale di indagare, mantenendo però riserbo sulla vicenda.
Sono, quindi, in corso le indagini per ritrovare l’opera d’arte, che risale appunto al XIX secolo periodo in cui Giacomo Di Chirico produsse le sue opere d’arte.
Giacomo Di Chirico è stato un pittore italiano, uno dei più importanti della scuola napoletana dell’800.
Le sue opere, infatti, sono ricordate per quel periodo così florido che tirò fuori altri artisti di grande calibro, come Domenico Morelli e Filippo Palizzi.
Già da giovanissimo palesò l’amore per la pittura, creando piccoli ritratti che mostrava ai suoi concittadini di Venosa, che già all’epoca mostravano ammirazione per i suoi lavori.
Si iscrisse, poi, all’Accademia di belle arti a Napoli, dove imparò l’arte della scuola napoletana che gli portò fortuna nella sua breve carriera.
Le opere di Di Chirico sono note soprattutto per i soggetti e le scene relative alla Lucania, luogo che amava moltissimo e che rappresentava su tela in maniera magistrale.
Durante la sua carriera d’artista fu molto acclamato, vincendo anche diversi premi e riconoscimenti come un premio d’onore dal giurì della mostra napoletana, ben due medaglie d’oro dalla città d’origine, ovvero Venosa, e anche la croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, insignito dal Re Vittorio Emanuele II.
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