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Il matrimonio di Renato Brunetta e Tommasa Giovannoni si è celebrato il 10 luglio 2011. Nei giorni precedenti i ministri e il Premier si sono preparati a festeggiare le nozze. Brunetta e Titti, architetto arredatrice di interni prima del matrimonio sono stati insieme per molti anni. Cornice di queste nozze ‘istituzionali’ è stata la bellissima Ravello, sulla costiera amalfitana, dove tra banchetti a base di prodotti locali e liste nozze stravaganti, gli sposi hanno pronunciato i loro sì. Ma scopriamo qualche particolare in più sul matrimonio di Renato Brunetta e Titti Giovannoni!
Chi è Titti Giovannoni?
Tommasa Giovannoni, per gli amici Titti, è nata a Roma il 14 luglio 1963, tredici anni dopo il suo futuro marito. L’ex ministro e la bella romana hanno fatto la prima comparsa in pubblico alcuni anni fa al Quirinale, in occasione della festa della Repubblica, e da allora sono diventati inseparabili, fino all’annuncio delle nozze nei primi mesi del 2011. Oltre a seguire l’amato Brunetta in giro per l’Italia, Titti lavora come architetto e arredatrice d’interni e coltiva due grandi passioni, la musica e la cucina. Bella, solare e soprattutto non fannullona, Tommasa è la moglie perfetta per uno come Renato!
La location
Per mesi si era parlato di Venezia e Roma come possibili location delle nozze di Renato Brunetta. La città sulla Laguna, con i suoi palazzi storici e la bellissima Piazza San Marco, è il luogo di origine dell’ex ministro, mentre Roma, oltre a essere la città eterna, è il cuore della vita istituzionale, il luogo ideale per un politico dove convolare a nozze. Ma a poche settimane dal grande giorno la coppia ha sorpreso tutti scegliendo una nuova location, Ravello, perla della costiera amalfitana e città molto cara a Brunetta che vi possiede una residenza sul mare.
La cerimonia
Così, nella splendida cornice della costiera amalfitana, Renato Brunetta ha potuto finalmente coronare il suo sogno d’amore con Tommasa Giovannoni, dopo averle chiesto la mano in un’occasione davvero particolare, come lui stesso ha riferito in un’intervista: “Titti mi invitò a una distribuzione di cibo per i poveri a Roma. Una serata speciale: fu lì, infatti, che le regalai l’anello di fidanzamento. Lei era contenta e io ancora di più: mai un solitario è stato in migliore compagnia“.
Il ricevimento
Dopo la cerimonia, sposi e invitati si sono spostati all’Hotel Caruso, luogo del ricevimento nuziale. Renato e Titti avevano le idee molto chiare sui dettagli del banchetto: “Il nostro sarà un pranzo di nozze molto semplice: un buffet dove si prende, si assaggia e ci si siede dove si vuole. Con pochi cibi e tutti del luogo in cui terremo il ricevimento. Se avverrà al Sud offriremo, per esempio, pizza, mozzarella e dolci locali“, aveva dichiarato mesi prima l’ex ministro. Il pezzo forte è stato però la torta, di cui non si sapeva molto a pochi giorni del matrimonio, se non che a prepararla sarebbe stato Salvatore De Riso, definito da Brunetta uno dei migliori pasticceri d’Italia e proprietario di una delle più famose pasticcerie della costiera.
Gli invitati
Dopo il matrimonio di Mara Carfagna al quale ha presenziato mezzo Governo, a quello di Renato Brunetta ci si aspettava altrettanta partecipazione. In realtà sulla lista ufficiale degli invitati era trapelato ben poco. Sembra che Silvio Berlusconi sarebbe arrivato a bordo di un elicottero, e anche se non ha fatto da testimone come per la Carfagna, di sicuro avrebbe allietato tutti con la sua verve presidenziale.
La lista nozze
Pensavate che Renato Brunetta e Tommasa Giovannoni si sarebbero accontentati di servizi in da tè e suppellettili vari? Beh, vi sbagliavate, perchè la coppia ha stilato una lista nozze ricca e stravagante, che lascerebbe perplesso chiunque. Si va dai tappeti vintage – prezzo minimo 712 euro – ai tavoli da pranzo, dai mobili – incluse due testiere per letto da 700-1000 euro l’una – a palme, olivi e fiori vari. Fino ad arrivare alle lampade, ben 54, tra piantane, applique e abat-jour.
Ultima curiosità, l’esclusiva fotografica del matrimonio è stata venduta da Brunetta e Titti al settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini. Una scelta un po’ insolita per un politico come lui, ma pur sempre etica se si considera che i 25mila euro del servizio sono stati devoluti dalla coppia alla fondazione Operation Smile, impegnata nella cura dei bambini con gravi malformazioni al viso.
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