Ad accogliere Sergio Mattarella a Mirandola una bellissima ragazza di colore, vestita con un abito con il tricolore della bandiera italiana. Cosa c’è di strano? Nulla, ma non per i razzisti, che hanno vomitato il loro astio su Facebook. Per loro che a rappresentare l’Italia davanti al presidente della Repubblica sia stata una ragazza con la pelle nera è inaccettabile.
Ma come, con tutte le belle ragazze bianche italiane di Mirandola, perché è stata scelta una di colore? Questo il patetico ragionamento di molti di coloro che hanno commentato il post del deputato PD Davide Baruffi: «Ad accogliere il Presidente della Repubblica Mattarella a Mirandola, questa mattina, una bellissima ragazza vestita in tricolore».
Come ha precisato lo stesso Baruffi, si tratta di una studentessa di Mirandola. Italianissima, quindi. Ma ai razzisti il fatto che un’italiana abbia la pelle nera proprio non va giù, e così hanno vomitato il loro razzismo. Tra l’altro ignorando il contesto di commemorazione delle vittime del terremoto in Emilia del 2012, che colpì anche questa cittadina in provincia di Modena. Eccoli alcuni dei commenti dei razzisti da tastiera.
Eccoli i commenti dei razzisti da tastiera: «Non voglio sembrare razzista, che non sono, ma onestamente non capisco il senso, ragazze mirandolesi non ce n’erano?»; «Ehh rappresenterebbe Mirandola?»; «Tutte quelle bellissime ragazze mirandolesi nate negli anni 70/80/90 non ci sono più? Sono nate tutte brutte da non poter ricevere un presidente?»; «Questa è italiana come il prosciutto di Parma, l’Italia agli italiani»; «Vergogna! Gli italiani sono bianchi»; «Mi sa che si stia un po’ esagerando con ste carnevalate»; «Qualcuno – forse più intelligente di me – mi vuole spiegare cosa c…o ha questa di italiano? i colori del vestito? allora se io mi vesto con i colori della Ferrari divento un’automobile?»; «Dopo che ci ha fatto invadere l’Italia e i nostri figli sono andati via dal loro paese per fare posto a questa gente. Vergognatevi»; «Il segno tangibile di come dovremo diventare se vogliamo restare nella nostra terra».