Parole forti e concrete quelle che arrivano dal Presidente della Repubblica, Mattarella, sulla situazione climatica nel mondo, nel corso della visita ufficiale a Nairobi in Kenya.
Mattarella puntualizza che manca quel senso di urgenza che la terra ci sta indicando, mandandoci dei continui segnali.
La terra è come se ci stesse parlando da tempo. Ci invia continui i segnali che c’è qualcosa che non va, e non sono soltanto l’alternarsi delle stagioni che sembra quasi non esserci più. Il clima sta, piano piano, cambiando e verso il peggio, ma non tutti se ne sono resi conto. E, anche coloro che stanno cercando di fare qualcosa per arginare il problema, non stanno facendo abbastanza.
Il Presidente della Repubblica, Mattarella, nel corso della sua visita di Stato a Nairobi, in Kenya, ha affrontato l’argomento “cambiamenti climatici” nel corso del suo intervento all’università della capitale keniota: “Dobbiamo, tuttavia, chiederci: tutto questo è sufficiente? Credo che, in tutta onestà, sia difficile rispondere positivamente a questa domanda” – afferma.
Mattarella spiega come, sia in alcuni paesi che in alcune parti della società, non è presente ancora “il senso profondo dell’urgenza e della necessità di interventi incisivi”. E punta il dita sul fatto che non si può pensare di poter perseguire obiettivi di sviluppo economico ed affrontare, poi, in secondo luogo, i problemi riguardanti il clima.
Nel suo discorso, il Presidente della Repubblica torna più volte su come i cambiamenti climatici stiano diventando sempre più frequenti e si avvertano anche in maniera piuttosto significativa. È necessario, continua Mattarella, osservare a partire dall’innalzamento delle temperature medie, le cui conseguenze sono gravi. Come anche l’aumento delle ondate di calore, della siccità, delle inondazioni, che si contrappongono allo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari.
La risposta a tutto questo “è nella espressione sostenibilità. Ambientale, sociale, economica” – continua Mattarella. Il destino del nostro pianeta è unico e, anche, quello della popolazione: “Per troppo tempo abbiamo affrontato, in modo inadeguato, la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico. Eppure non da oggi siamo consapevoli di come le attività umane abbiano un impatto sull’ambiente e sul clima” – dichiara il Presidente della Repubblica.
Nel rivolgersi alla platea presente ad ascoltarlo all’università di Nairobi, Mattarella ricorda anche Wangari Maathai, “la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per il suo instancabile impegno a favore della promozione dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace” – spiega.
Una donna, come continua il Presidente, che è stato un segno di ispirazione per tante donne e tanti uomini in tutto il mondo. Ed è anche grazie a lei se oggi, conclude Mattarella, il dibattito sui cambiamenti climatici non è più qualcosa solo per scienziati e politici, ma qualcosa che ci vede tutti protagonisti, a livello globale.
Parole che non devono restare inascoltate se si vuol davvero fare qualcosa di concreto per salvare il pianeta Terra.
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