Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto nel corso della tradizionale cerimonia per la Giornata internazionale della donna al Quirinale, che questa volta però si è svolta con le restrizioni Covid. Prima della cerimonia il Presidente Mattarella ha premiato in collegamento video le scuole vincitrici del concorso “Con rispetto. Educando” promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Il fenomeno delle donne uccise in Italia è impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese”. Con queste parole il presidente della Repubblica Mattarella, in occasione della Festa della donna ha voluto lanciare un duro monito. Poi ha elencato i nomi delle donne vittime di femminicidio dei primi mesi di questo nuovo anno: “Sharon, Victoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Luljeta, Lidia, Clara, Deborah, Rossella. Sono state uccise undici donne, in Italia, nei primi due mesi del nuovo anno. Sono state uccise per mano di chi aveva fatto loro credere, di amarle. Per mano di chi, semmai, avrebbe dovuto dedicarsi alla reciproca protezione. Ora siamo di fronte a una dodicesima uccisione: quella di Ilenia. L’anno passato le donne assassinate sono state settantatre“.
“Un distorto concetto del rapporto affettivo è alla base dei gravi e inaccettabili casi di femminicidio”, ha detto Mattarella. Il presidente delle Repubblica ha parlato di “Una mentalità che è solo possesso, bramosia, dominio e, in fin dei conti, disprezzo. L’amore, quello autentico, si basa sul rispetto e la condivisione. Se si giunge a uccidere una donna è perché non si rispettano il suo desiderio di libertà e la sua autonomia. Perché ci si arroga il potere di non consentirne le scelte, i progetti, le aspirazioni.”
Poi è passato a parlare delle conseguenze che la pandemia ha avuto su giovani e donne. “La diffusione del Covid-19, come sempre accade nei periodi difficili, ha colpito maggiormente le componenti più deboli ed esposte. Le donne tra queste”, ha ricordato Mattarella. E ha sottolineato le difficoltà “dal punto di vista occupazionale”: “Secondo l’Istat abbiamo 440 mila lavoratrici in meno rispetto a dicembre 2020. Mentre sono a rischio un milione 300 mila posti di lavoro di donne che lavorano in settori particolarmente colpiti dalla crisi”.
Mattarella ha detto che le politiche per la famiglia sono fondamentali per la crescita. E ha lanciato un appello sulle forme della cosiddetta violenza economica, che “esclude le donne dalla gestione del patrimonio comune o che obbliga la donna ad abbandonare il lavoro in coincidenza di gravidanze”. Questioni gravi, ha ricordato Sergio Mattarella, che “incidono profondamente sulla vita delle donne. Questioni che richiedono il coinvolgimento attivo di tutti: uomini e donne, uniti, contro ogni forma di sopraffazione e di violenza, anche se larvata”.
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