Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina si è recato in via Caetani, a Roma, per celebrare la figura di Aldo Moro ucciso 45 anni fa dalle Brigate rosse. Dal 2007, il 9 maggio è la giornata dedicata alle vittime del terrorismo.
Il presidente della Repubblica questa mattina è intervenuto omaggiando le vittime di terrorismo; durante il suo discorso ha lanciato un chiaro messaggio per contrastare la violenza politica e le stragi.
Questa mattina, in occasione delle celebrazioni per ricordare le vittime di terrorismo, Sergio Mattarella ha preso parte alla manifestazione in via Caetani, a Roma, lo stesso luogo dove 45 anni fa, il 9 maggio 1978, era stato ucciso Aldo Moro dalle brigate rosse.
“Si è molto parlato negli ultimi decenni dei terrorismi e dei terroristi. Della loro vita, dei loro complici, delle loro presunte ideologie, delle cause che han fatto da base alla loro scelta di lotta armata”.
Queste sono le parole del presidente della Repubblica mentre spiega come in Italia in tutti questi anni si è sempre parlato e rivolto l’attenzione verso i terroristi piuttosto che alle vittime delle stragi, senza pensare che quest’ultimi meritavano più importanza in quanto hanno fatto la storia del nostro Paese.
Ma secondo il Capo dello Stato, si è ancor parlato meno, invece, delle famiglie delle vittime, del loro profondo e immane dolore.
Durante il suo intervento, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata delle vittime di terrorismo, dopo aver posto l’accento nei confronti di tutte le persone che hanno perso la vita per colpa anche di chi avrebbero dovuto ricevere difesa e dei loro familiari, ha sottolineato anche l’importanza dello Stato e di come sia stato capace a vincere una guerra, molto complicata nella battute iniziali.
“Lo Stato, le forze politiche e sociali, hanno saputo reagire con coraggio e decisione alla sfida dei terrorismi. Una guerra che è stata vinta combattendo sempre sul terreno della legalità costituzionale, senza mai cedere a chi proponeva un regime autoritario”.
Queste le parole del Capo dello Stato, durante la manifestazione di questa mattina in via Caetani, soffermandosi anche sulla figura di Aldo Moro, ucciso 45 anni fa dalle brigate rosse, descrivendolo un uomo pervaso dall’amore e dal rispetto per la democrazia e per lo Stato.
Mattarella, infine, dopo una dura guerra, oggi può guardare fiero il suo Paese e affermare che la popolazione ha deciso di opporsi all’uso della violenza come arma per la lotta politica.
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