Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita di Stato in Polonia e Slovacchia. A lui il compito di far dialogare due diverse idee d’Europa.
Nella giornata di ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è atterrato in Polonia in visita di Stato, dove si tratterrà sino al 19 aprile quando raggiungerà la Slovacchia.
Ad accogliere Mattarella a Varsavia c’erano le scorie della “guerra del grano“, emblema della posizione della Polonia, appoggiata dall’Ungheria, che pur sostenendo Zelensky nel conflitto russo-ucraino, per proteggere gli agricoltori locali, ha vietato l’importazione dei cereali dall’Ucraina.
La reazione da parte di Bruxelles non si è fatta attendere ed è stata durissima. Una portavoce della Commissione Ue ha dichiarato “la politica commerciale è di competenza esclusiva dell’Ue e, pertanto, non sono accettabili azioni unilaterali“.
Il presidente della Repubblica, durante gli incontri fissati in agenda con i massimi vertici, potrà conoscere da vicino il labile equilibrio tra la spinta solidaristica che muove anche la nazione polacca e la necessità di proteggere gli interessi nazionali.
Nei Paesi del centro e dell’est d’Europa è evidente la contraddizione tra uno spinto anti-russo e la timida adesione ai principi e alle nome europee.
Mattarella, da sempre fervido sostenitore dell’Italia quale fondatrice della comunità europea, non potrà far altro che assumere le vesti di mero portavoce, non avendo alcun potere in ambito di politica estera italiana. Tuttavia la sua autorevolezza e il suo convinto europeismo saranno osservati con particolare attenzione dal governo ultra-conservatore polacco.
L’obiettivo del viaggio di Mattarella è quello di porre le basi per un confronto capace di conciliare due diverse idee d’Europa, approfittando di quel dialogo che ancora “sopravvive” tra Roma e Varsavia, nonostante le diverse visioni in merito al processo di integrazione europea.
A complicare ancora di più il quadro è l’avvicinarsi delle elezioni politiche polacche in calendario per il prossimo ottobre.
La diversa “politica del grano” è solo l’ultima di una serie di incomprensioni tra il governo polacco e l’Ue, tutte da ricondurre ad un diverso modo di concepire lo Stato sovrano e il livello di ingerenza da riconoscersi all’Ue nei singoli paesi membri. A ciò si aggiunga il diverso modo di concepire e spingersi nella tutela dei diritti umani.
Accompagnato dalla figlia Laura e dal Viceministro degli Esteri italiano Edmondo Cirielli, Mattarella questa mattina ha avuto un primo bilaterale con il Presidente della Repubblica polacca, Andrezej Duda. Successivamente deporrà una corona di fiori al monumento del Milite Ignoto.
Domani, martedì 18 aprile, il Presidente, presso il Palazzo della Cancelleria, incontrerà il Primo ministro Mateusz Morawiecki. Seguiranno quelli con il capo della Cancelleria del Sejm, la Camera bassa polacca, Marek Kanabus ed infine con il presidente del Senato Tomasz Grodzki.
Nel pomeriggio di martedì Mattarella farà visita anche ai due campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Il Capo dello Stato sarà guidato da due superstiti della Shoah, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, da alcuni membri della comunità ebraica in Italia e dagli studenti di tre scuole superiori. Prenderà poi parte alla Marcia dei vivi, celebrazione organizzata dal governo polacco e che vede la presenza di circa 10.000 studenti provenienti da tutto il paese.
Nella mattinata di mercoledì, il Capo dello Stato farà un intervento presso l’università Jagellonica di Cracovia per poi giungere a Bratislava dove proseguirà la sua visita ufficiale.
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