Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato in un’intervista a proposito dello scambio fra culture.
L’occasione è quella molto importante dell’inizio del Festival du Livre a Parigi, dove l’Italia è ospite d’onore. Nelle parole del Capo dello Stato si evince la soddisfazione dell’ottima reputazione del nostro Paese all’estero ha preso spunto per incentivare lo scambio fra culture diverse e aprire le menti, rimuovendo i pregiudizi che spesso sono solo frutto della nono conoscenza.
Intervistato al Corriere della Sera il presidente Mattarella ha detto la sua in merito allo scambio culturale, sottolineando che la conoscenza di altri Paesi con le rispettive usanze e tradizioni, apre le menti ma ha anche il potere di abbattere i pregiudizi. È stato contento di osservare come l’Italia in particolare, abbia un’ottima reputazione all’estero e sia molto apprezzata per diversi aspetti del passato e del presente.
In effetti il nostro Paese è ospite d’onore in uno dei più importanti Festival dedicati all’editoria, il Festival du Livre, che si tiene a Parigi in questo periodo.
“È bello pensare che l’italia sia come uno scrigno permanentemente arricchito e che l’industria culturale sia una forza trainante del nostro modello produttivo, che consente di valorizzare le creazioni dell’ingegno”.
Ai giornalisti Mattarella ha parlato dell’incontro e del dialogo fra le diverse culture, elemento fondamentale per conoscersi fuori dagli stereotipi e aprire le menti, quando invece questi ultimi fanno esattamente l’opposto allontanando diverse realtà invece di farle incontrare. Il confronto serve a una maggiore comprensione e aiuta a evitare il rifiuto.
“Lo scambio apre le menti, fra l’altro la cultura italiana ha molto da dire. il progresso del mondo avviene con la conoscenza dell’altro, altrimenti rimarremo sempre fermi in recinti neo-tribali”.
Per il Capo dello Stato questo tema è fondamentale per la crescita della civiltà in un unico grande spazio condiviso da tutti, in cui ogni Paese accetta l’altro. Una visione del mondo molto bella quella che ha offerto in questa intervista. In un altro passaggio si legge che il sapere è un valore democratico e non a caso l’accesso all’istruzione è diventato uno dei diritti del mondo contemporaneo.
La fraternità europea va intesa come una cosa che va oltre la semplice solidarietà, poiché è l’acquisizione di consapevolezze autentiche, che guardino oltre i problemi che ci sono ora, fra cui il conflitto in Ucraina, il tema migranti, la crisi climatica.
Infine, nella lunga intervista Mattarella sottolinea come l’autobiografia culturale di un territorio sia importante, in particolare in Italia la bellezza e la cultura hanno trovato la loro massima espressione. Indica il Palazzo del Quirinale come luogo di accoglienza per l’eccellenza artistica italiana e ricorda una storia fatta di grandi personaggi, primo fra tutti Dante Alighieri che portò a compimento il passaggio fra latino e volgare ma anche altre personalità come Umberto Eco, in grado di comunicare a tutte le espressioni culturali.
Il Salone del libro di Parigi, conosciuto anche come Festival du Livre, è la più importante manifestazione francese nel campo dell’editoria. L’edizione di quest’anno si è aperta ieri intorno alle 18,30, ora dell’inaugurazione con il taglio del Padiglione dell’Italia, ospite d’onore.
Fra l’altro già dal 17 aprile è iniziata la settimana italiana a Parigi tramite “Passioni Italiane”, che prevede incontri, mostre, spettacoli, dialoghi e ovviamente letture, in alcuni degli spazi più iconici di Parigi. Il Belpaese è anche ospite nella capitale francese, dell’ottava edizione di “Italissimo”, Festival di letteratura e cultura italiana, dove sono presenti oltre 50 ambasciatori della creatività italiana. Questo, curato da Fabio Gambaro, è nato nel 2016 e ogni anno è molto atteso da chi lavora nel campo dell’editoria.
Il salone è aperto ai professionisti del settore ma anche al pubblico, che si muove immerso in ampi spazi dove piccoli e grandi editori espongono le proprie opere.
L’Italia è grande protagonista in quest’anno, dove scrittori e scrittrici sono chiamati a presentare i loro libri più recenti, senza esclusione di argomentazioni. La partecipazione ha la splendida cornice di un’area di 500 metri quadrati all’interno del Grand Palais Ephémère e fa parte di un percorso di promozione della nostra editoria a livello internazionale. La prossima tappa sarà nel 2024 alla Frankfurter Buchmesse, dove saremo di nuovo ospiti d’onore.
L’Italia è tornata ad essere ospite del Festival du Livre dopo 21 anni. Come ha sottolineato il Capo dello Stato, l’evento consente di promuovere lo scambio culturale e la conoscenza fra i diversi Paesi. Si articola in diversi luoghi ed è realizzato in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali di Parigi.
A oltre 40 anni dalla sua fondazione, è ancora oggi uno degli eventi più attesi per la promozione della letteratura e della cultura, anche perché ha un grande seguito da parte dei media.
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