Sergio Mattarella ha voluto ricordare Giulio Regeni, il giovane italiano ucciso in Egitto in circostanza misteriose dopo essere stato torturato. Questo il messaggio del capo dello Stato agli organizzatori del Meeting Nazionale delle Scuole per la pace, la fraternità e il dialogo: ”Un apprezzamento particolare intendo esprimere per la scelta di dedicare a Giulio Regeni l’edizione di quest’anno del vostro meeting. Non vogliamo e non possiamo dimenticare la sua passione e la sua vita orribilmente spezzata. Fare memoria è un atto di pace che, sono convinto, aiuterà queste giornate di Assisi a produrre nuovi frutti ”. Contestualmente il New York Times ha pubblicato un editoriale in cui accusa la Francia di proseguire in un vergognoso silenzio complice: il premier Francois Hollande è infatti atteso al Cairo lunedì 19 aprile per firmare un contratto da 1,1 miliardi di dollari in armi.
La drammatica vicenda ”Regeni ha costretto almeno un Paese, l’Italia, a riconsiderare i propri rapporti con l’Egitto. E’ tempo che anche le altre democrazie occidentali facciano lo stesso”, scrive il New York Times in un editoriale. ”L’Italia ha chiesto agli altri governi europei di fare pressioni sull’Egitto. Alla fine Londra ha chiesto una ”inchiesta trasparente”. Ma c’è stato un vergognoso silenzio dalla Francia, il cui presidente Francois Hollande, andrà al Cairo lunedì per firmare un contratto da 1,1 miliardi di dollari in armi”. E si legge ancora:
”L’abuso dei diritti umani in Egitto nell’era del presidente Abdel Fattah al Sisi ha raggiunto nuovi picchi, ma i governi occidentali che fanno affari in armi con il Cairo proseguono a fare business come sempre, con la scusa della sicurezza regionale e degli interessi economici”, prosegue l’editoriale.
”Il peso della repressione di al-Sisi è caduto sugli egiziani, migliaia dei quali sono stati arrestati, e molti torturati e uccisi. Tra le vittime c’è Giulio Regeni”, accusa il quotidiano, mentre il premier egiziano solo poche ore prima esprimeva il suo giudizio secondo cui il nostro connazionale sarebbe stato ucciso da ‘gente malvagia’ e non dai suoi servizi segreti.
”Come gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna, l’Italia contava sull’Egitto per fermare l’espansione dell’Isis e trovare una soluzione al caos libico. L’Italia – prosegue l’editoriale – è anche uno dei principali partner commerciali del Cairo. Ma l’indignazione pubblica in Italia per la morte di Regeni e l’indagine congiunta con le autorità egiziane che non sta portando a nulla costringe il governo del premier Matteo Renzi a prendere l’iniziativa”.
L’accordo che secondo il Nyt verrà sottoscritto dalla Francia ”sfiderà la risoluzione del Parlamento Ue che chiede il bando all’export di equipaggiamenti e aiuti militari all’Egitto”, in risposta al ‘‘messaggio agghiacciante della morte di Regeni”. “Il fallimento di questa misure potrà solo dare luce verde ad altre brutalità del regime di Sisi”.
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