Per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’indipendenza della magistratura è fondamentale, quale pilastro della democrazia.
Per Sergio Mattarella la magistratura è il “pilastro della nostra democrazia” e, pertanto, ne va salvaguardata l’indipendenza. Queste le parole del Capo dello Stato, espresse in occasione della cerimonia di commiato dei componenti uscenti del Consiglio Superiore della Magistratura che si è tenuta al Quirinale. Ecco le parole che ha usato il Capo dello Stato per parlare dell’organo della magistratura.
L’indipendenza della magistratura è un argomento molto caro a Sergio Mattarella.
In occasione della cerimonia di commiato dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura uscenti, il Capo dello Stato sottolinea che la legge e la stessa Costituzione affidano al Consiglio Superiore della Magistratura il compito di “assicurare l’indipendenza” di tale organo che considera “pilastro della nostra democrazia“.
Il Csm, dunque, per il Presidente della Repubblica, ha il compito di garantire “l’autonomia e l’indipendenza della giurisdizione”, facendo leva su elevati standard di professionalità dei giudici, che operano, in molti casi, in situazioni complesse e difficili.
La magistratura svolge un importante ruolo all’interno della società: Mattarella, infatti, sottolinea come la stessa assicuri “il rispetto della legalità” che funge da base fondamentale per il vivere civile e la crescita della società in cui viviamo.
Il Capo dello Stato ha ringraziato il vicepresidente e tutti i consiglieri uscenti nel corso della cerimonia che si è tenuta al Quirinale, evidenziando come questa sia stata una “consiliatura complessa“, a causa di diversi episodi, di grave natura, che l’hanno attraversata.
Ciononostante, come lui stesso sottolinea, il Csm è riuscito a superare le criticità che si sono inserite sul proprio cammino con “il contributo dei suoi componenti“, al fine di non inceppare il lavoro degli uffici giudiziari.
Di recente, inoltre, Mattarella ha concesso una grazia, seppur parziale, a Crocifisso Martina, ex guardia giurata che, nel 2007, uccise un ladro durante un tentativo di rapina. L’uomo uccise il 28enne Marco Tedesco e, per questo, fu condannato a 14 anni di carcere. La figlia del condannato ha chiesto la grazia, parzialmente concessa, pertanto l’uomo uscirà di prigione nel 2026.
L’ex guardia giurata, nel dettaglio, cercò di sventare un tentativo di rapina presso la stazione Q8, ubicata sulla superstrada tra Lecce e Brindisi, utilizzando l’arma di ordinanza in suo possesso, con la quale sparò un colpo che, rimbalzando, colpì il ladro 28enne, uccidendolo.
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