Dopo la strage di Cutro, Mattarella è intervenuto con un monito all’Università di Potenza.
Le parole utilizzate dal per il Presidente della Repubblica per inaugurare il nuovo anno accademico hanno lasciato ampio spazio alla riflessione.
Non serve provare solo dolore, ma è necessario passare all’azione. Sergio Mattarella ha voluto fare un lungo discorso nel corso della sua presenza per inaugurare l’inizio del nuovo anno accademico. Ha voluto parlare in particolar modo della strage di Cutro sottolineando che “Di fronte all’evento drammatico avvenuto sulle coste calabresi il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia e della Ue, perché questa è la risposta vera.”
Parole molto precise, per fare in modo che venga richiamato al dovere il Governo di Bruxelles onde evitare di trovarsi ancora una volta dinanzi a stragi del genere.
Sappiamo tutti che sulle coste calabresi si è verificata una strage tremenda. Tutto questo ha generato grandissimo dolore e ha anche commosso altamente il nostro Paese. Il Presidente della Repubblica, alla fine del suo discorso, è stato acclamato e salutato con tantissimi applausi.
Il capo dello Stato ha anche voluto sottolineare, a pochi giorni dal Consiglio dei Ministri convocato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quanto segue: “I migranti lasciano la loro terra per cercare un futuro altrove”.
Insomma Mattarella non ha fatto altro che rivolgere delle parole di alta comprensione, a differenza di ciò che ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale ha parlato di “irresponsabilità di quei genitori che mettono in pericolo la vita dei loro figli”.
Il capo dello Stato l’ha voluto parlare anche delle radici delle vittime di Cutro. Questi profughi hanno generato in tutti noi un ricordo, facendo tornare alla mente ciò che è accaduto due anni fa quando si hai lottato tanto per poter riportare a casa tutti coloro che hanno collaborato per far terminare la presa di potere dei talebani. Tornano la mente tante scene, come i cittadini che imploravano pur di essere riportati a casa.
Oltre al monito di Mattarella, sono stati spunto di riflessione anche le parole del cardinale Matteo Zuppi rilasciate nel corso di un’intervista al Sir.
“L’accoglienza è l’unico messaggio possibile. Chi non ha casa, va accolto”. Con queste parole Zuppi ha voluto sottolineare che dobbiamo essere sempre pronti ad indossare i vestiti degli altri. Dobbiamo renderci conto che chi ha perso tutto ha bisogno di aiuto per poter riprendere in mano la propria vita. Tutti gli uomini hanno diritto all’emigrazione, ancor di più coloro che scappano da fame, guerra e violenza.
Infine, dopo che Papa Francesco ha fatto un appello importante, Antonio Tajani ha voluto ribadire che i trafficanti devono essere necessariamente colpiti durevolmente.
Il ministro, intervenuto alla 14esima riunione plenaria del network europeo del Corpo della Guardia di Finanza di Roma, ha dichiarato: “La Guardia di finanza e la Guardia Costiera hanno sempre fatto il loro dovere anche con alto sprezzo del pericolo, compresa l’ultima vicenda con decine di vittime innocenti sfruttate da criminali senza scrupoli che li hanno portati a morire a poche decine di metri dalle coste italiane”.
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