Sono passati 7 giorni dal ritrovamento del super latitante Mattia Messina Denaro, lo scorso 16 gennaio presso la Clinica Maddalena di Palermo. In una settimana sono stati scoperti 4 nascondigli, indagini a tappeto sull’identità del vero Andrea Bonafede, interrogati i medici e tutto ciò che gira intorno al boss di casa nostra.
In questi giorni di ricerche, gli investigatori stanno indagando anche sui massoni, i quali hanno costruito una grossa rete di copertura in tutto il mondo secondo l’ex procuratrice aggiunta di Palermo, Teresa Principato.
Dopo 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, le forze dell’ordine stanno cercando di capire cosa ci fosse dietro al boss di Castelvetrano. Dopo i nascondigli, il rapporto con Andrea Bonafede, l’autista che il giorno dell’arresto lo ha accompagnato in clinica, l’ex procuratrice aggiunta di Palermo, Teresa Principato, in una intervista rilasciata a La Repubblica, parla del mondo della massoneria, molto vicina a Messina Denaro.
“Il capitale economico del boss è cresciuto sempre più grazie alla sua rete di fiancheggiatori fidati e soprattutto alla rete di protezione di gente che conta nel mondo della politica e della massoneria“.
Queste le dichiarazioni rilasciate dall’ex procuratrice; il Gran maestro Stefano Bisi, invece, che guida il Grande Oriente d’Italia, ha però voluto precisare che i magistrati fanno riferimento alla massoneria deviata e non quella ufficiale.
Da quando è stato arrestato Matteo Messina Denaro e sono finiti sotto indagine i suoi medici, il termine massoneria è rimbalzato nelle pagine della cronaca nazionale. Ma chi sono i massoni?
Non è altro che un’associazione di persone che ha delle regole ben stabilite, con precisi riti e i soggetti che ne fanno parte devono sottostare a un livello di segretezza. In Italia coloro i quali fanno parte di una massoneria sono circa 40 mila; tra le reti più importanti vi è il Grande Oriente d’Italia(Goi), la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori e la Gran Loggia Regolare d’Italia.
Si tratterebbe di una grande rete di protezione che, secondo gli investigatori, il boss della provincia di Trapani, ne faceva parte.
Secondo quanto spiegato dall’ex procuratrice di Palermo, Teresa Principato, il latitante nel corso di questi anni aveva instaurato dei rapporti con delle realtà massoniche fuori dall’Italia, spiegando che in Venezuela c’è una grande realtà di cui Messina Denaro ne faceva parte.
“Questi suoi rapporti, ne sono convinta, lo hanno messo al riparo dal pericolo di essere rintracciato”.
Negli ultimi giorni si è parlato anche del medico del boss, il dottor Alfonso Tumbarello, il quale faceva parte dell’associazione Grande Oriente d’Italia, sospeso dopo essere finito nel registro degli indagati.
Delle tre importanti associazioni massoniche, si è scoperto che nella provincia di Trapani vi sono 16 logge, di cui tre a Castelvetrano, paese di origine del boss. Negli ultimi anni a indagare sul rapporto fra massonerie e criminalità organizzata sono state due Commissioni parlamentari antimafia, una di queste presieduta da Rosy Bindi.
Quest’ultima nel 2016, ha approfondito la situazione a Castelvetrano dopo che gran parte dell’amministrazione comunale erano iscritti alle massonerie.
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