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Cronaca

Matteo Messina Denaro voleva uccidere la nonna della figlia

Messina Denaro a causa di alcuni contrasti familiari, con la madre dell’ex compagna da cui aveva avuto la figlia Lorenza, avrebbe progettato di uccidere la nonna materna.

Matteo Messina Denaro – Nanopress.it

I giudici hanno svelato un tentativo, fino a questo momento presunto, da parte di Matteo Messina Denaro di uccidere la madre della compagna, nonché nonna materna della figlia naturale Lorenza Alagna. Il boss, in una conversazione con Laura Bonafede, avrebbe lasciato intendere il suo piango. Le famiglie, quella del padrino di Castelvetrano e della compagna, erano ai ferri corti da tempo e secondo Messina Denaro era stata proprio Filippina Polizzi la responsabile di tali dissidi interni. Dettagli che emergono dal Riesame con il quale il tribunale ha rigettato la richiesta dei legali di Laura Bonafede di scarcerazione per la maestra, amante del boss dal 2007: “Fondamentale per la rete di messaggi di Matteo Messina Denaro”.

Matteo Messina Denaro voleva uccidere la nonna materna della figlia

Emergono ulteriori dettagli sulla situazione familiare di Matteo Messina Denaro. Pochi mesi prima dell’arresto infatti, quando il boss era ancora un latitante, pare che le due famiglie – quella di Messina Denaro e quella della compagna Franca Alagna – fossero andate pesantemente in contrasto. Una situazione di tensione che aveva portato la figlia, Lorenza Alagna avuta dal boss dalla relazione con Franca Alagna, ad abbandonare casa dei Messina Denaro.

Di recente però Lorenza ci ha tenuto a precisare la sua posizione dopo le notizie su un suo presunto rinnegamento della parentela. La giovane tramite i suoi legali ha fatto sapere che mai aveva rinnegato il padre e che mai in alcuna dichiarazione aveva lasciato intendere questa volontà. “Lorenza Alagna – si legge nel comunicato – mai ha rilasciato alcuna dichiarazione che potesse indurre a ritenere la volontà di rinnegare ogni contatto con il padre a seguito dell’avvenuto arresto“. Poi la precisazione: “Con la doverosa precisazione che mai e poi mai sono intervenuti contatti con lui fin dalla nascita“.

Le cause, secondo l’allora latitante, di tali dissidi sarebbe stata dunque la nonna di Lorenza, madre di Franca, la signora Filippina Polizzi, per la quale secondo quanto fatto emerge di recente dai giudici sarebbe stato pronto un piano di morte.

Il piano, poi mai portato a termine, è saltato fuori grazie al provvedimento con il quale i giudici del riesame hanno bloccato l’istanza di scarcerazione di Laura Bonafede, amante di Messina Denaro. Secondo quanto emerso, a causa di questi contrasti, il 15 dicembre del 2022 il boss e la Bonafede si sarebbero scambiati dei biglietti. I magistrati dicono inoltre che la Bonafede avesse fatto intendere il proprio intento di uccidere la Polizzi, e nel biglietto citato la dichiarazione del capomafia recita: “Al punto 35 mi dici che porterai Quella a salutare Uomo”. Un messaggio in codice, neppure tanto velato, dove “Quella” sarebbe appunto Polizzi e “Uomo” è il boss Leonardo Bonafede, il padre dell’amante di Messina Denaro, morto anni fa.

Laura Bonafede, respinta la richiesta di scarcerazione

I giudici hanno fatto emergere in queste ore la centralità di Laura Bonafede nella rete di messaggi del boss, come si legge nel provvedimento del riesame Bonafede secondo i magistrati, che come detto hanno rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali della maestra, avrebbe contribuito al mantenimento della rete di comunicazione di Messina Denaro, affidando i messaggi ai tramiti e ideando lei stessa dei nomi in codice, per fare riferimento a terzi e a persone che sarebbero dovute rimanere anonime, per poi servirsi di nomi già pensati in precedenza e distruggendo messaggi ricevuti dal padrino.

Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara, e Matteo Messina Denaro parlano al supermercato – Nanopress.it

Lo si legge ancora nel provvedimento del tribunale del Riesame. La donna per anni è stata l’amante del boss, e dopo il suo arresto è finita in manette con le accuse di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena. Sempre secondo il Riesame la maestra avrebbe vissuto con il boss a partire dal 2007, che ha inserito l’informazione nelle motivazioni della bocciatura della richiesta.

Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro: insieme dal 1996

Ancora dalle motivazioni del tribunale del Riesame, emergono dettagli importati sulla relazione tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede. La maestra, figlia dell’ex campomafia Leonardo Bonafede, avrebbe iniziato la sua relazione con il boss di Castelvetrano a partire dal 1996. La donna, arrestata negli scorsi mesi per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena, solamente dal 2007 però avrebbe iniziato il suo coinvolgimento negli affari malavitosi di Messina Denaro, aiutandolo nella gestione di alcuni interessi.

Insieme ai due viveva anche la figlia della Bonafede, Martina Gentile, anche lei indagata dai magistrati per i reati contestati alla madre. Poi la convivenza sarebbe stata interrotta nel 2015, come confermano i giudici, mentre dal 2017 la coppia avrebbe portato avanti la relazione come frequentazione. Nel dicembre dello stesso anno però, la relazione sarebbe stata bruscamente interrotta.

A seguire le indagini riguardanti l’arresto della maestra sono il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e il procuratore aggiunto Paolo Guido, insieme al pubblico ministero Gianluca De Leo.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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