Nuova sfida per l’ex segretario del Pd: Matteo Renzi è stato nominato direttore de “il Riformista”, giornale di stampo libertario fondato nel 2002. Il toscano si è dichiarato entusiasta di questa esperienza, nelle prime dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Annuncio a sorpresa da parte dell’ex segretario del PD e leader di Italia Viva. Matteo Renzi ha annunciato di aver accettato la posizione di direttore de Il Riformista, giornale fondato nel 2002. Il politico sostituisce Piero Sansonetti e svolgerà questo ruolo per un anno. sorpresa nel mondo del giornalismo, per questa mossa a sorpresa arrivata solo pochi minuti fa.
Poco meno di un’ora fa, il senatore ha annunciato l’inizio della sua nuova avventura, pubblicando dei post sui suoi profili ufficiali Instagram e Twitter: “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista. Ci vediamo in diretta su Facebook alle 12 per raccontarvi questo progetto”.
Matteo Renzi sostituisce Piero Sansonetti finora a capo del giornale, che passerà alla direzione de L’Unità. “Che devo dire…Mi ha fatto fuori!” ha scherzato l’ex direttore pochi minuti fa durante la diretta Facebook. “Ti ha detto..Stai sereno?” ha ribattuto il leader di Italia Viva.
Stando a Sansonetti, la guida di Renzi cambierà la scena editoriale italiana, dando spazio allo schieramento politico di sinistra, che finora non aveva avuto molto spazio sui quotidiani. “Faremo due giornali molto differenti” ha concluso.
“Io innanzitutto credo si debba ringraziare Sansonetti per il lavoro di questi anni, che continuerà e sarà curioso vedere di nuovo L’Unità in edicola. La vera notizia, più che quella che mi riguarda. Io penso che un giornale libero – le prime parole di Matteo Renzi – la sua forza, stia nel saper narrare la verità. La sua forza sta nel non essere sovranista come il governo di Giorgia Meloni”.
“Sarà la casa di chi non pensa che il riformismo debba avere un’anima fredda. Vorrei che fosse chiaro, io continuerò a fare il mio lavoro di parlamentare. Un parlamentare può fare il direttore del giornale: sono in tanti che lo hanno fatto. Uno dei più importanti è Sergio Mattarella, che ha fatto il direttore de Il Popolo” ha poi aggiunto.
Entusiasta anche l’editore, l’avvocato Alfredo Romeo, il quale ha dichiarato di aver voluto investire nell’editoria per colmare “spazi molto ampi”, spiegando come abbia puntato su un ritorno alla vocazione liberal-democratica da parte de Il Riformista, chiedendo proprio a Renzi di prenderne la guida, il quale ha accettato con generosità.
La guida dell’ex segretario del PD partirà dal prossimo 3 maggio, il quotidiano sarà in edicola 5 giorni su 7 e avrà 12 pagine. Il ruolo del senatore si concluderà poi il 30 aprile del 2024.
Un’avventura entusiasmante, questa, per Matteo Renzi che, come ha specificato, continuerà a lavorare come parlamentare, contemporaneamente al suo nuovo impegno editoriale. Una possibilità prevista a livello istituzionale.
Classe 1975, fiorentino doc, si avvicina all’attività politica fin dagli anni del liceo, e nel 1996 si iscrive al Partito Popolare Italiano, divenendone il segretario giovanile nel 1997 e quindi quello provinciale a 24 anni.
Nel 2004 diventa presidente della Provincia di Firenze, ruolo che ricoprirà fino al 2009, finché nello stesso anno vince le elezioni come sindaco del capoluogo toscano. Tre anni dopo, nel 2012, si candida ufficialmente alle primarie del centro-sinistra, venendo tutta via sconfitto da Pierluigi Bersani.
Dopo aver annunciato pubblicamente la sua intenzione di candidarsi a segretario del PD, nel dicembre del 2013 viene eletto con più del 67% di preferenze. Nel 2014, dopo le dimissioni do Enrico Letta, gli viene affidato da Napolitano l’incarico di formare il nuovo governo. Rimarrà in carica come Presidente del Consiglio fino alla fine del 2017. Da settembre 2022 diventa leader di Italia Viva del Terzo Polo.
Come era intuibile, la stampa è stata presa alla sprovvista da questa notizia, come ha confermato lo stesso Renzi: “Siamo stati bravini a tener nascosta la notizia”.
Tra le domande più ricorrenti, quella sull’eventuale doppio stipendio del parlamentare, in quanto ora anche direttore di un quotidiano. Il senatore ha confermato la cosa, sottolineando di essere ben conscio di aver percepito finora uno stipendio sostanzioso per il suo ruolo, sottolineando tuttavia, di aver pagato anche tante tasse “come è giusto che sia”.
Domande anche su Calenda e il Terzo Polo, nel quale Matteo Renzi ha detto di credere davvero, spiegando che continuerà a supportarlo, e che il “collega” avrà “l’onere e l’onore” di formarlo e renderlo competitivo.
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