Matteo Renzi rimane senza governo e senza stipendio. Le dimissioni da presidente del Consiglio gli sono costate non poco visto che al momento è ufficialmente non retribuito. Sarebbe sbagliato infatti definirlo disoccupato, come alcuni giornali stanno facendo: Renzi ha ancora un ruolo e un lavoro, quello da segretario del Partito Democratico. Per questo, nei giorni scorsi, erano circolate ricostruzioni che lo davano stipendiato dal partito e che per quello avrebbe deciso di non mollare la politica, come invece dichiarato più volte. È lui stesso però a chiarire che, per il momento, non percepisce alcuno stipendio. “Torno semplice cittadino. Non ho paracadute. Non ho un seggio parlamentare, non ho uno stipendio, non ho un vitalizio, non ho l’immunità“, ha scritto nel post su Facebook in cui ha parlato del suo futuro. È davvero così?
Al momento sembra proprio di sì. Se già da capo del governo percepiva uno stipendio minore di ogni singolo parlamentare (per non parlare di quello della sindaca di Roma Virginia Raggi che, stando ai documenti pubblicati sul sito del comune di Roma guadagna 117.144 euro lordi all’anno contro i 114.796,68 lordi annui del premier), ora da premier dimissionario non prende alcun stipendio.
Stessa cosa dicasi per il ruolo di segretario del PD. Lo stesso Renzi, nella dichiarazione dei redditi rilasciata da presidente del Consiglio, ha confermato di non percepire alcun stipendio da segretario dei dem (qui il pdf).
Ad oggi, Matteo Renzi dice il vero quando scrive di non aver uno stipendio, visto che non è neanche un parlamentare, come molti membri della dirigenza PD. Altro discorso invece è quello che rimbalza su più media sulla possibilità che venga pagato da segretario di partito.
Il PD, come tutti i partiti, destina parte dei suoi soldi agli stipendi dei dirigenti locali e nazionali e non c’è alcun articolo dello statuto che vieta di dare uno stipendio anche al segretario generale, anzi. La struttura di un partito è tale se ci sono persone che vi si dedicano con continuità ed è normale che tutti i partiti paghino chi vi si dedica a tempo pieno.
La stampa nazionale, sponda centrodestra, fa inoltre notare che il tesoriere del PD è Francesco Bonifazi, deputato e membro della Commissione Finanze e del Comitato Parlamentare alla Camera, nonché uomo vicino a Renzi. Se decidesse, il segretario potrebbe avere uno stipendio di tutto rispetto: la decisione spetta a lui.