Matteo Salvini annuncia il taglio da 35 a 19 euro per l’accoglienza dei migranti

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini esulta al termine del tavolo di coordinamento nazionale del nuovo sistema di accoglienza dei richiedenti asilo per essere finalmente riuscito a tagliare i costi, da 35 euro a 19 euro pro migrante.

Il vicepremier della Lega annuncia: “Oggi è una bellissima giornata. Il Senato ha votato la fiducia al dl sicurezza e alle 12 e 32 ho la gioia di presentare questo strumento che prefetti, sindaci e volontari veri e non mangioni avranno a disposizione. Il 6 novembre me lo ricorderò per tempo come una giornata molto bella. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza”.

“In pochi mesi abbiamo messo ordine in una materia che attendeva di essere sistemata da 10 anni con criterio, buon senso e ottimi esiti finali. Abbiamo messo ordine serietà trasparenza ed uniformità nel sistema di accoglienza. Un sistema che era diventato un mercimonio, un business fuori controllo pagato dal popolo italiano”, ha aggiunto.

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“Fine della mangiatoia”

“Chi vedeva l’immigrazione come una mangiatoia oggi è a dieta. Molti finti volontari non parteciperanno più a bandi se invece di 35 euro ne porti a casa 19 non ci mangi più. E non ci mangia più né mafia né ‘ndrangheta. Ma rimarranno volontari veri e sono convinto che molte cooperative si daranno alla macchia”, ha sostenuto il leader leghista.

Il decreto Sicurezza, lo ricordiamo, prevede la drastica riduzione dell’accoglienza, del Sistema ‘diffuso’ di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in Italia (lo Sprar, gestito con i Comuni). Saranno quindi preferiti i Cas (Centri di accoglienza secondaria) e i Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo).

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A chiarire il punto è intervenuto il prefetto Pantalone, che ha concluso: “Siamo arrivati ad avere una riduzione di costi che va dal grande centro, che avrà 19 euro al giorno mentre ci attestiamo a un massimo di 26 euro per il centro più piccolo”. Sulla base delle verifiche effettuate, “è venuto fuori un costo inferiore alla media dei 35 euro spesi, del modello europeo non è stato tolto niente – sottolinea il prefetto – anche sulla base delle ispezioni svolte è stato assicurato quello che effettivamente veniva reso”.

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