Per Matteo Salvini, intervenuto da Genova durante l’apertura del 63mo Salone Nautico, ha parlato delle tasse sugli extraprofitti sulle banche: “Meglio tassare le banche che le barche e aiutare chi produce”.
Arriva da Genova l’ultimo appello di Matteo Salvini sugli extraprofitti. Il ministro delle Infrastrutture in visita al Salone Nautico in occasione dell’evento di apertura, è tornato sulla tassazione degli istituti di credito, affermando che la decisione più logica sarebbe quella di prelevare delle imposte da “chi farà decine di miliardi di profitti, per aiutare chi produce”.
Matteo Salvini sugli extraprofitti: “E’ giusto chiedere un sacrificio a chi farà miliardi di euro”
Si rifà alla decisione di ieri della Fed, ossia quella di lasciare i tassi di interesse invariati, Matteo Salvini da Genova. Il vicepremier ha detto in maniera esplicita, come suo solito, che è meglio intervenire sugli istituti di credito che faranno decine di miliardi di extraprofitti, per aiutare chi produce. Insomma: “Meglio le banche che le barche” dice il leader della Lega – che ha già scatenato qualche polemica sui social dopo le sue dichiarazioni, con tanti utenti che gli hanno invece ricordato che le barche sì sono beni di lusso -.
Il vicepremier parla della nautica come esempio da seguire, e che prima di imporre vincoli e sacrifici a determinati settori, bisogna guardare all’innovazione per non rischiare di tornare indietro: “Dieci anni fa qualcuno pensava di salvare le casse dello Stato tassando le barche. Noi abbiamo sostituito la r con la n. Penso sia giusto chiedere un sacrificio alle banche, che faranno decine di miliardi di extraprofitti, viste le decisioni della Bce“.
Matteo Salvini all’inaugurazione “in mezzo ai cantieri”
Ma giochi di parole e slogan a parte, l’intervento di Matteo Salvini è un messaggio chiaro sugli extraprofitt. La volontà dell’esecutivo è quella di andare avanti. Come spesso affermato in questi mesi, da tanti esponenti del governo, Salvini rimarca sull’aiuto a chi produce ricchezza, poi cita una serie di opere tra cui la gronda, il terzo valico, la diga di Genova, la ferrovia, per arrivare al Ponte sullo Stretto, cavallo di battaglia del Carroccio (che intanto ha messo il negazionista del cambiamento climatico Alberto Prestininzi, ex professore di Ingegneria della Terra presso La Sapienza, a capo del comitato tecnico del Ponte).
Queste opere dice Salvini, confermano anche alcune delle tesi di chi gli rema contro proprio sul tema Ponte sullo Stretto, “ci danno l’immagine di chi non si accontenta e sogna in grande e ama il bello“. Nel suo intervento il numero 1 della Lega si dice fautore della bellezza, poi continua sugli aiuti a chi produce ricchezza contento di trovarsi in mezzo ai cantieri: “Dobbiamo aiutare chi produce bellezza e ricchezza. Se qualcuno pensa che tassando la ricchezza si aiuta chi ricco non è sbaglia. Perché la storia insegna“.
I cantieri appunto, modello di rinascita per Salvini, entusiasta di inaugurare il Salone in tale scenario e nella città di Genova che “cresce e che da un disastro, da una tragedia, ha ricostruito in nome del ricordo, della preghiera e dei sacrifici per il futuro“.