Mattia Santori, dopo aver ammesso di fare uso di marijuana e di aver coltivato tre piantine nella sua abitazione, è tornato sul tema della legalizzazione, dicendosi dalla parte dei “coltivatori”.
E’ tornato sull’argomento della legalizzazione Mattia Santori. Il leader delle Sardine, dopo aver ammessi la coltivazione di piante di marijuana in casa, ha ribadito l’importanza di una legge che fermi il traffico nero di spaccio. “Io dalla parte dei coltivatori – afferma – Salvini con i Narcos”.
La destra promette barricate alla legalizzazione, la sinistra stuzzica. L’ultima provocazione è arrivata da Mattia Santori.
Il leader delle Sardine ha scatenato l’ira degli oppositori al governo, tra Lega e Fratelli d’Italia, annunciando – o per meglio dire ammettendo – di fare regolarmente uso di marijuana e di coltivare le sue piantine in casa.
Una dichiarazione che in Italia, al momento, desta scalpore e sgomento, ma che il giovane consigliere del Pd nel comune di Bologna ha usato come pretesto per mirare alla legalizzazione.
Una legge che secondo Santori andrebbe a discapito delle organizzazioni criminali, che ogni giorno sfruttano milioni di consumatori di cannabis e creano business milionari. Signori della droga che costringono al nero centinaia di migliaia di ragazzi, ai quali lui non si è voluto piegare, lanciando un forte messaggio e ribadendo nelle ultime ore le sue posizioni.
La linea di confine tra assist e provocazione pare molto sottile. A detta del consigliere felsineo infatti, attirare le attenzioni sulle sue tre piantine di marijuana sarebbe servito come assist al Governo.
Santori si è detto ancora una volta dalla parte dei 500mila coltivatori responsabili, mentre l’opposizione starebbe dalla parte dei narcos.
Una legge, quella sulla legalizzazione, che servirebbe appunto secondo il giovane bolognese a tagliare di netto il traffico in nero di marijuana nel nostro Paese, che ogni anno porta 6 milioni di consumatori all’acquisto di stupefacenti per strada.
E a chi gli fa notare notare le tirate d’orecchio da parte del sindaco di Bologna, Santori ha risposto che il suo ruolo è quello del sindaco, e che sia giusto richiamare alla legge.
La mossa ha dato ovviamente il via a numerose reazioni dal mondo della nostra politica, a partire dal legista Andrea Ostellari, fino a Galeazzo Bignami, che in linea – afferma – con il partito si dice addirittura sconcertato, incidano le autorità competenti a verificarne i reati.
Insomma, il dibattito prende piede anche sulla questione della legalizzazione. Punto sulla quale la destra aveva già promesso di fare muro, come sullo ius scholae.
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