I dati sulla maturità 2014 sono molto evidenti, perché rispecchiano la situazione economica della scuola italiana e del nostro Paese in generale. Da questo punto di vista le difficoltà non mancano. Come ha riconosciuto anche il ministro Giannini, in Italia si spendono 53 miliardi per gestire la scuola: una somma irrisoria, se la paragoniamo a quella che, invece, viene riservata alle pensioni e che è costituita da 274 miliardi. Da quando si è instaurato il Governo Renzi, l’esecutivo ha fatto il punto sulla situazione e in molti si sono trovati d’accordo sul fatto che occorra trovare più risorse per il diritto allo studio.
La situazione, comunque, appare piuttosto turbolenta, specialmente se la paragoniamo a tutti quei soldi che in Europa vengono investiti sia per le infrastrutture che per la ricerca. Ma il ministro Giannini anche su questo è stato chiaro, sul fatto che bisogna radicare una mentalità che ancora in Italia non c’è. Soltanto con essa possono arrivare gli investimenti economici.
La situazione secondo il ministro Giannini
Il ministro Giannini da quando si è insediata ha già espresso molte idee sulla maturità e sulla scuola in generale. In particolare la Giannini sarebbe favorevole al ritorno del bonus maturità e non è completamente predisposta a fare in modo che spariscano completamente i libri in formato cartaceo, predisponendo tutto l’apprendimento sulla base della tecnologia. Poi ci sarebbe una questione molto spinosa da affrontare, che riguarda il ciclo di studi breve, il famoso sistema quadriennale, sul quale non ha ancora preso una decisione precisa.
La scuola ha bisogno di riforme? Secondo il ministro Giannini, non ci dovrebbero essere dei cambiamenti in itinere, infatti ne ha contestato l’abolizione proprio nel momento in cui gli studenti si preparavano ad affrontare i test. Molto probabilmente, perciò, per quest’anno non ci saranno cambiamenti nel mezzo delle prove, ma tutto dovrebbe essere rimandato al prossimo anno. In generale, comunque, è da ritenere significativo il fatto che la stessa Giannini si sia dichiarata favorevole al bonus maturità, considerandolo importante dal punto di vista didattico e affermando che può essere inteso come la sintesi del percorso che lo studente ha affrontato nelle scuole superiori. Per quanto riguarda il reclutamento dei docenti, invece, sembra che tutto possa essere rivisto: il ministro ha dichiarato che è inutile basarsi ancora sui concorsoni, che creano ulteriore precariato. L’idea sarebbe quella che i dirigenti scolastici assumessero tramite colloqui e analisi dei curricula.
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