Da tre anni a questa parte, la maturità ha subito delle grandissime modifiche a causa della pandemia. Ma in questo 2023 si tornerà alle vecchie regole.
Quest’anno quindi saranno due gli iscritti a carattere Nazionale insieme ad un colloquio orale. Continueranno ad essere in vigore anche le prove Invalsi mentre non sarà necessaria l’alternanza scuola- lavoro per l’ammissione.
Come cambieranno le prove di maturità nel 2023
Gli ultimi tre anni sono stati decisamente diversi per le prove di maturità a causa della pandemia covid.
Quest’anno però si ritorna alla normalità e quindi entreranno di nuovo in vigore le vecchie regole.
Gli studenti si dovranno sottoporre a due scritti insieme ad un colloquio orale.
Una decisione che era stata già anticipata durante i giorni passati da parte del Ministero dell’Istruzione Valditara.
Attualmente sono state date delle indicazioni più precise a tutte le scuole.
E così, nel mese di giugno, 470.000 maturandi saranno costretti a dare il meglio di sé di fronte a due scritti a carattere nazionale e insieme ad un orale pluridisciplinare.
Continueranno ad essere utilizzate anche le prove Invalsi le quali verranno organizzate nel corso dell’anno.
E’ questo un vero e proprio requisito per l’ammissione anche se non esiste nessuna correlazione tra i risultati delle prove Invalsi e l’esito dell’esame di Stato.
Non sarà un requisito di ammissione l’alternanza scuola lavoro anche perché la pandemia potrebbe aver inciso su quelle che sono le attività svolte andando quindi ad impedire il raggiungimento delle ore necessarie.
Maturità 2023 le due prove scritte e il colloquio orale
Per la maturità che si svolgerà a giugno di quest’anno sono previste due prove scritte a carattere Nazionale.
La prima avrà il compito di accertare “la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti”.
Sarà la stessa anche se gli indirizzi di studio saranno diversi e sarà effettuata con le stesse modalità in ogni istituto. Questa avrà una durata non superiore a 6 ore.
Gli studenti avranno la possibilità di scegliere tra diverse tematiche e tipologie in quanto di fronte a sé vedranno sette tracce che tratteranno diversi argomenti tra cui ambiti letterario, artistico, storico, scientifico, filosofico, economico, tecnologico e sociale.
La seconda prova scritta riguarda una o più discipline caratteristiche del percorso di studio scelto.
Durante la fine del mese di gennaio, le materie verranno stabilite attraverso un decreto.
In alcuni casi particolari, come spiega il Ministero, sarà prevista anche una terza prova scritta.
E questo è ciò che accadrà alle sezioni Esabac, alle scuole della Valle d’Aosta, a quelle della provincia autonomi di Bolzano e a quelle scuole in cui la lingua di insegnamento è quella slovena.
Per quanto riguarda il colloquio orale, è importante sapere che questo si svolgerà sotto un aspetto interdisciplinare.
L’intenzione di questa prova è quella di “valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale”.
Il Ministero ha lasciato delle linee abbastanza precise alle varie commissioni di esame le quali devono tener presente delle informazioni contenute all’interno dello stesso curriculum dello studente in cui vengono descritte le esperienze formative.
Il voto più alto che si può ottenere in occasione dell’esame di maturità è 100 punti.
Il credito scolastico può incidere fino ad un massimo di 40 punti, il primo scritto avrà un valore massimo di 20 punti proprio come viene valutato al massimo il secondo scritto.
Il colloquio verrà valutato sempre con 20 punti. Ovviamente è bene sapere che il punteggio minimo che deve essere raggiunto dallo studente per superare l’esame di stato è di 60.
Il Ministero ha voluto anche condividere in che modo verranno stabilite le commissioni le quali torneranno con l’ordinario assetto.
Saranno quindi formate da un presidente esterno accompagnato da tre membri interni e tre figure esterne.