Il nuovo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha commentato la prova di maturità 2021 durante un’intervista a Uno Mattina. “Quella di quest’anno sarà una prova di maturità vera“, annuncia il ministro. “Abbiamo abbandonato l’idea che si lavorava 5 anni e poi arrivava una busta con i temi e si faceva una sorta di lotteria“, sottolinea Patrizio Bianchi, in riferimento alle prove d’esame degli anni precedenti. “I ragazzi avranno un mese per poter svolgere il loro lavoro, prepararlo e consegnarlo”, continua il ministro in merito al maxi orale, che inizierà con la discussione di questo lavoro.
La Maturità 2021 ricalcherà sostanzialmente quella dello scorso anno. Cancellate le prove scritte, a favore di un maxi-orale, che si terrà in presenza, di fronte a una commissione di membri interni, eccezion fatta per il Presidente, che sarà esterno. Si partirà dunque da un elaborato sulle materie d’indirizzo, un tempo affrontate nella seconda prova, con un punteggio volto a valorizzare più il rendimento scolastico che l’esame finale. Rispetto all’anno scorso, l’ammissione all’esame non sarà garantita a tutti, ma sarà decisa dal Consiglio di classe.
Anche quest’anno i maturandi si preparano a una prove d’esame unica nella storia. Ma come hanno reagito gli studenti? Secondo un sondaggio di Skuola.net, gli studenti hanno apprezzato le modifiche all’esame di Maturità: in particolare, la decisione di replicare la formula ideata durante il lockdown dello scorso anno. Tre studenti su quattro approvano la soluzione del maxi orale, evitando di fare le due tradizionali prove scritte.
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Arriva quasi all’80% la quota di quanti apprezzano la scelta del Ministro di far svolgere l’esame in presenza. Allo stesso modo, sono moltissimi gli studenti che ritengono giusto guadagnarsi l’accesso alla maturità: per 7 su 10 è giusto che sia così. Molto apprezzata anche la sostituzione del primo scritto con un’analisi orale di un testo di letteratura italiana, in prosa o in poesia, scelto tra quelli previsti dai programmi.
“La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il primo ciclo fino allo stremo“. Lo annuncia il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Bisogna essere ancorati alla realtà: tutti volevamo tenerle aperte le scuole, abbiamo tenuto i bambini in presenza fintantoché è stato possibile. Stiamo lavorando per riportare la scuola in presenza e in sicurezza il prima possibile“. E ancora: “Non sono decisioni a cuor leggero ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità. Sono scelte in cui tutto il paese deve essere presente“.
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